venerdì, 29 Marzo 2024
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Varo dell’ultima campata del nuovo “Ponte di Genova”

Come approfondiamo nel numero di maggio-giugno della nostra rivista, quello che due anni fa è stato definito “11 settembre italiano”, oggi diventa il simbolo della speranza della ricostruzione italiana post-COVID.

A presenziare il varo di quest’ultima campata, martedì 28 aprile, erano presenti il Commissario per la ricostruzione e Sindaco di Genova Marco Bucci, il presidente della Liguria Giovanni Toti, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli.

L’impalcato è realizzato in una struttura mista di acciaio – cls con un’altezza complessiva della carpenteria metallica di 4,3 m al centro della sezione di impalcato. Sono previste tre corsie per senso di marcia in ottemperanza della Normativa vigente per infrastrutture di questa categoria. Sarà un ponte che guarda al futuro puntando su una struttura a impatto ambientale contenuto: il bordo del ponte sarà caratterizzato da una barriera protettiva antivento su disegno che integra un sistema di approvvigionamento energetico fotovoltaico che produrrà l’energia necessaria per il funzionamento dei suoi sistemi (illuminazione, sensoristica, impianti) sia di notte che durante il giorno.

Il ponte, la cui ricostruzione è stata affidata a Fincantieri e Salini-Impregilo, su un progetto realizzato dal famoso architetto Renzo Piano rappresenta un nodo strategico per le connessioni stradali e i trasporti di Genova, della Liguria e di tutto il territorio italiano: con la sua riapertura tornerà ad essere disponibile una infrastruttura fondamentale per il Nord Italia, quella che collega la A10 Genova-Ventimiglia alla A7 Milano-Genova, oltre alla riapertura del collegamento internazionale tra Francia e Tirreno. Non c’è solo il ponte: il “decreto Genova” prevede infatti anche investimenti per il porto, la logistica, la zona franca urbana, e importanti opere di viabilità.

Il Ponte rappresenta anche un esempio virtuoso di gestione della crisi. I lavori sono andati avanti, nonostante le attività italiane siano state fermate per contenere la diffusione del COVID-19. “Abbiamo deciso, tutti, di comune accordo – ha dichiarato il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti – che questo ponte dovesse andare avanti perché è il simbolo dell’Italia che ce la fa, ma non solo questo, è anche il simbolo di un’Italia che dovrà essere pronta per ripartire, con tutte le carte in regola. Poi, in concreto, questo ponte è molto importante per la Liguria, per i porti di Genova e Savona, per il turismo, per tutto quello che dovremmo fare nel prossimo futuro”.

Anche Assotrasporti ha espresso grande apprezzamento per questo traguardo. “Nonostante l’emergenza sanitaria in corso, i lavori presso il cantiere del Ponte di Genova continuano senza sosta, segno della capacità di rinascita della città e grande esempio di fattibilità da seguire in tutto il Paese” dichiara Secondo Sandiano, Presidente nazionale di Assotrasporti e Vicepresidente vicario di Eumove.

Per l’occasione, nella notte, le pile del ponte sono state illuminate con il tricolore, regalando a tutti gli italiani e al mondo intero immagini suggestive. Durante la giornata di oggi, invece, nel momento in cui l’ultima struttura lunga 50 metri è stata posizionata fra le pile 11 e 12 le sirene del cantiere, a cui hanno risposto quelle del porto, hanno celebrato questa giornata di festa.

In un momento in cui si inizia a ipotizzare come affrontare la Fase 2 e la riapertura delle attività economiche nel nostro Paese, Genova diventa il simbolo di un’Italia che riesce a fare presto e bene se lavora con impegno, competenza e passione.

Foto http://www.commissario.ricostruzione.genova.it/ Credit Filippo Velardi

Valeria Di Rosa
Valeria Di Rosa
Coordinatrice editoriale di Trasportare Oggi in Europa. [email protected]
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