“Posizione favorevole all’utilizzo di modalità di trasporto alternative alla strada” ha dichiarato Alfonso Trapani, Segretario generale ANITA – l’Associazione di Confindustria che riunisce le più grandi imprese italiane di autotrasporto – nel suo intervento di ieri alla Conferenza europea sul futuro dei trasporti a Bruxelles. “Il nostro imperativo, infatti, è muovere le merci e non i camion, pertanto l’importante è far girare le merci indipendentemente dalla modalità. Tuttavia, se in Italia si riducono le linee di trasporto merci su ferrovia e si privilegiano i passeggeri sui traghetti soprattutto nel periodo estivo, diventa difficile incentivare l’intermodalità”.
Nell’ottica di delineare le linee di sviluppo del trasporto per i prossimi trent’anni, questo l’obiettivo della Conferenza europea conclusasi martedì, tre le soluzioni proposte di ANITA: incentivare i veicoli a minore impatto ambientale scoraggiando l’utilizzo di veicoli inquinanti, ridurre i trasporti a vuoto con sostegno a progetti innovativi mediante la costruzione di network, ridurre la polverizzazione delle imprese favorendo l’aggregazione.
“Sul discorso 'Eurovignette' – ha continuato Trapani – è giusto internalizzare i costi ma occorre farlo per tutte le modalità di trasporto considerando che i veicoli adibiti al trasporto merci rappresentano soltanto il 15% dei veicoli in circolazione mentre le vetture private e gli autobus l’85%. Sui pesi e le dimensioni dei mezzi di trasporto, invece, è necessaria un’armonizzazione europea secondo la logica di ridurre il numero dei veicoli su strada elevando la portata dei mezzi grazie alla sperimentazione di veicoli jumbo”.