sabato, 27 Aprile 2024
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ANIA su riforma CDS: “Bene reato omicidio stradale, ora Senato approvi rapidamente”

«Accogliamo con favore l’approvazione alla Camera della legge delega di riforma del Codice della Strada. Ci auguriamo che l’iter legislativo prosegua velocemente e che, nel passaggio in Senato, vengano mantenute norme che riteniamo fondamentali per ridurre il numero e la gravità degli incidenti sulle nostre strade».
Con queste parole Umberto Guidoni, Segretario Generale della Fondazione ANIA per la Sicurezza Stradale, commenta il passaggio che c’è stato alla Camera dei Deputati. Il testo, che ora passerà al Senato, contiene alcuni principi proposti dalla Fondazione ANIA.
«Tra le molte novità – aggiunge Guidoni – particolare attenzione va rivolta all’introduzione del reato di omicidio stradale. Siamo stati tra i primi a parlare di questo tema e, negli anni scorsi, lo abbiamo affrontato con i responsabili dei vari governi che si sono succeduti. Finalmente si delega il Governo a definire una disciplina normativa che modifichi il codice penale, con il passaggio da omicidio colposo a doloso per quei casi in cui l’incidente stradale con morti o feriti gravi sia stato provocato da soggetti ubriachi o sotto l’effetto di droghe. Questo è ciò che da tempo chiedeva la Fondazione ANIA».
L’approvazione alla Camera dimostra che il Parlamento ha preso atto di una tragedia sociale come gli incidenti stradali e ne è prova il tentativo di normare l’omicidio stradale.
«Il reato di omicidio stradale, però, – aggiunge Guidoni – andrebbe previsto anche per chi causa un incidente stradale viaggiando ad una velocità almeno doppia rispetto ai limiti previsti in un determinato tratto di strada, soprattutto se urbana. Oltre alla guida in stato psicofisico alterato, è proprio la velocità una delle principali cause degli incidenti stradali. Non è un caso, in tal senso, che la proposta di riforma del codice preveda l’aumento del numero delle zone a 30 km/h nelle aree urbane, misura che ci trova particolarmente favorevoli. Guardando al cosiddetto ergastolo della patente, siamo convinti che la misura debba essere rafforzata con altri provvedimenti, soprattutto per gli incidenti causati da guidatori ubriachi. Le statistiche ci dicono che, nella maggior parte dei casi, chi guida in stato di ebbrezza è recidivo. Il semplice ritiro del documento potrebbe non impedire a questi soggetti di mettersi comunque al volante e, pertanto, riteniamo che sarebbe fondamentale la sperimentazione di strumenti già testati come l’alcol lock, ovvero quegli apparati che bloccano il motore del veicolo quando chi si mette al volante ha un tasso alcolemico superiore a quello consentito per guidare. Il fatto che il Parlamento abbia accolto il nostro ordine del giorno su questo argomento, ci fa ben sperare».
Per gli esponenti della Fondazione costituita dalle compagnie di assicurazione, su alcuni punti della delega sarà necessario operare con attenzione affinché l’equilibrio complessivo del codice non venga messo in discussione.
«Solleviamo qualche perplessità – conclude Guidoni – rispetto alle modifiche normative che permetterebbero ai ciclisti di utilizzare le corsie preferenziali dei bus. Attualmente non si tratta di aree protette dove è tutelata la circolazione dei ciclisti e, soprattutto, ci potrebbero essere problemi di visibilità di questi utenti da parte degli autisti dei bus. Questa norma non ci sembra in linea con i principi di prevenzione e riduzione degli incidenti stradali di cui è permeata la delega».

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