venerdì, 26 Aprile 2024
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Venezia porto verde

Il RINA (la società indipendente che si occupa di fornire servizi di classificazione navale, certificazione, collaudo e ispezione), ha confermato la certificazione ISO 14001:2004 per il Porto di Venezia anche per l’anno 2013.

Un percorso intrapreso nel 2010 che nasce dall’esigenza di creare maggiore consenso nel territorio e di dotarsi di un sistema di gestione che rispetti l’ambiente lagunare nel quale il porto vive e si sviluppa.

Si è trattato di progettare e adottare soluzioni atte a minimizzare gli impatti ambientali sia del traffico portuale (indiretti) che quelli derivanti dalla gestione degli uffici (diretti) con una serie di interventi che sono stati valutati positivamente dai certificatori.

Più efficienza, meno costi e rispetto dell’ambiente, questo lo spirito che ha guidato le iniziative messe in atto.

Sul fronte interno, grazie all’attività di indirizzo del board management e alla collaborazione degli oltre 100 tra dipendenti e collaboratori  l’Autorità portuale è riuscita a diminuire i propri consumi di energia (e riscaldamento), acqua e carta. Un ottimo risultato riguarda il consumo di carta che vede una riduzione nei consumi pari al 55% rispetto al 2011.

Tra le azioni volte alla sostenibilità energetica l’Autorità Portuale è anche impegnata nella graduale sostituzione degli impianti di illuminazione esistenti con sistemi innovativi e ad alta efficienza energetica che, utilizzando la tecnologia a led, consentono un risparmio energetico fino al 70% e una riduzione delle emissioni di CO2.

Per quanto riguarda l’area di Marghera sono state valutate positivamente le iniziative di bonifica ambientale (Area Montesyndial e ex Alumix a Fusina), nonché le continue e costanti analisi e studi sull’impatto ambientale che vengono realizzate dall’Autorità Portuale per tutti i progetti in corso con l’obiettivo di attivare un monitoraggio costante di tutti gli impatti ambientali.

Per quanto riguarda la limitazione degli impatti derivanti dal traffico portuale è importante citare l’Accordo volontario “Blue Flag II” che per il 2013 ha imposto alle navi crociera in arrivo a Venezia l’uso di carburanti a basso contenuto di zolfo (0,1% Vs. la legislazione europea che impone l’utilizzo dello 0,5% entro il 2020), nonché la struttura dei controlli a campione sui carburanti, realizzata insieme a Capitaneria di Porto e Agenzia delle Dogane, per tutte le navi in transito siano esse commerciali che passeggeri.
Un Accordo, quello del Venice Blue Flag, che ha consentito (dati Arpav settembre 2013) di diminuire le emissioni da “Grandi Navi crociera” del 60% PM e 96% SO2, risultato che l’Autorità Portuale si impegna a portare avanti anche nei prossimi anni.

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