venerdì, 26 Aprile 2024
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Trasporto merci: 2008-2009 da archiviare

I segnali di crisi emersi a partire dalla 2° parte del 2007 trovano ampiamente riscontro nei dati di consuntivo per il 2° semestre ‘08. Le informazioni disponibili per i primi mesi del 2009, inoltre, non invertono di certo questa tendenza, anzi i risultati negativi tendono ad ampliarsi, praticamente in tutte le modalità del settore a conferma e prova della congiuntura economica marcatamente sfavorevole in cui si trova il nostro paese, e non solo. Va però sottolineato che in base alle informazioni relative al traffico autostradale ed a quello aereo, tale tendenza sembra rallentare nel susseguirsi dei mesi.

Il traffico aereo, +5% nel 2007, segna nel 2008 una flessione del 10%, sintesi del calo sia delle merci (di pochi decimali in più) sia della posta, -8%. Nei primi 5 mesi del 2009, però, la situazione peggiora notevolmente e le tonnellate risultano in calo del 28%. Analoga la dinamica del traffico di merci che diminuisce del 30% mentre la riduzione di quello postale si ferma al 14%. Come anticipato, però, i singoli tassi di variazione mensile hanno una tendenza decrescente: da -34% a gennaio a -22% a maggio.

Per il trasporto terrestre, le informazioni raccolte sono decisamente critiche per l’autotrasporto. Nel 2° semestre ‘08, tutti gli indicatori considerati delineano un quadro negativo che fra l’altro peggiora in base alle previsioni per il 1° semestre ‘09. Nella 2° parte del 2008, la domanda sia nazionale sia internazionale è stata indicata in calo da più del 60% delle aziende ed in crescita da un numero molto modesto. In termini di tonnellate, il saldo fra le risposte opposte raggiunge i -61 punti percentuali per la domanda nazionale e -65 punti per quella internazionale. La distribuzione delle risposte sull’andamento della domanda nazionale nel 1° semestre ’09 (previsioni) presenta inoltre un eccezionale aumento dei casi di diminuzione e il saldo fra le risposte opposte dovrebbe notevolmente deteriorarsi: da -6 (stesso periodo ‘08 ma dal 2005 non aveva segno negativo) a -77 punti percentuali. Analogo a questo il valore rilevato anche per il segmento internazionale. Tali dinamiche si ripercuotono su quelle relative a tutti gli altri indicatori: considerando l’offerta, la differenza fra casi di crescita e diminuzione dovrebbe oscillare intorno a -80 punti percentuali e, in termini economici, il saldo fra le indicazioni opposte sull’andamento dei ricavi, già deterioratosi nel 2008, dovrebbe risultare, oltre che negativo, elevatissimo (87 punti).

Un altro indicatore significativo per l’analisi del trasporto terrestre è l’andamento del traffico autostradale di veicoli pesanti. Nel 2008, il numero di veicoli-km pesanti sulla rete autostradale ha registrato una lieve diminuzione, -1,8%, flessione che, nei mesi immediatamente successivi, ha assunto dimensioni più sostenute. In base ai dati 2009 disponibili (gennaio-aprile), il traffico autostradale registra una variazione negativa di periodo del 12% ma è importante sottolineare che, seppur in presenza ancora di una tendenza negativa, l’analisi dei dati mensili mette in evidenza un sensibile rallentamento dei tassi di decremento.

Passando al trasporto ferroviario (dati FS), la situazione si presenta altrettanto significativa. Nel 2008, le tonnellate movimentate e le tkm (non considerando tutti i volumi internazionali realizzati all’estero) sono diminuite del 7% e 6% a fronte di una riduzione dell’offerta (treni-km) del 9%. A determinare tale andamento della domanda, sono stati sia il traffico tradizionale (-6% per le tkm e -8% per le tonnellate) sia quello combinato (in entrambi i casi circa -5,5%). Anche in relazione alla destinazione, tutti i mercati sono in calo: le esportazioni, per entrambi gli indicatori, dell’8%, le importazioni dell’6% e il traffico nazionale del 7% e 5% per le tonnellate e le tkm. In base ai dati annuali 2008 del traffico complessivo di FS, però, le tkm movimentate sono state circa 28 miliardi, registrando un debolissimo incremento rispetto al 2007, di circa tre decimali. Dal lato dell’offerta, l’anno chiude con una contrazione importante dei treni-km che, fra i due anni, è stata del 6%. Considerando il dato sul carico medio, questo è risultato pari nel 2008 a 448 tonnellate per treno, indicatore in crescita rispetto al 2007 quando era risultato pari a 421 tonnellate per treno. In base ai dati disponibili per il 2009 (gennaio-marzo, traffico realizzato non considerando tutti i volumi internazionali effettuati all’estero), coerentemente con l’andamento economico generale dei primi mesi, nonché con gli altri andamenti modali, la situazione peggiora sensibilmente. La domanda è diminuita su base tendenziale di circa un terzo in termini di tonnellate, calo che risulta di poco inferiore per le tkm. Anche l’offerta (treni-km) registra una marcata riduzione che, fra i due trimestri, è del 26%. Come nel 2008, tutte le tipologie e le destinazioni del traffico registrano in questi primi 3 mesi variazioni negative elevate. In termini previsionali per l’intero primo semestre dell’anno in corso vengono inoltre confermate queste tendenze sia per la domanda sia per l’offerta.

Per il settore marittimo, il traffico di container nel 2008 (dati relativi a 14 porti, 97% del traffico ‘07) non ha subito variazioni particolarmente significative in senso negativo, con una flessione annua di poco più di mezzo punto percentuale. Gli incrementi più importanti sono stati rilevati sull’Adriatico, a Trieste (+26%, ossia +70 mila teu rispetto al 2007) e Venezia (+15%, +50 mila teu) e, sul Tirreno, a La Spezia (+5%, +60 mila teu) e Livorno (+5%, +34 mila teu). Di converso, performance negative sono state rilevate a Cagliari dove il traffico è sceso da 547 mila a 308 mila tra il 2007 ed il 2008 (dovuto all’allontamento da questo porto del principale terminalista che vi operava) ed a Salerno (-14%, -55 mila teu). Al nord, la contrazione di traffico più significativa è stata rilevata a Genova che, dopo il +12% del 2007, chiude il 2008 con un calo del 5% (-88 mila teu). Considerando però la domanda in termini di tonnellate, in base ai dati disponibili per il 2008 (12 porti italiani, 60% del totale 2007), il risultato del 2008 è maggiormente in linea con quanto emerso per le altre modalità. Infatti, si registra una contrazione totale più robusta, intorno al 3%. Fra i porti considerati, l’unica variazione positiva di rilievo è stata registrata a Trieste (+5%, +2,2 milioni di tonnellate). Di converso, la variazione negativa in assoluto più elevata è stata rilevata a Taranto con una flessione delle tonnellate di quasi 4 milioni, -8%. A seguire, risultati negativi sono stati rilevati a Genova (-5%, -3 milioni di tonnellate) e, al sud, le diminuzioni più importanti sono state rilevate a Cagliari (-3%, -1,2 milioni) e a Salerno (-10%, -1,1 milioni).

Dal lato dell’offerta, al 31-12-2008, la flotta mercantile italiana (1.322 unità, 13,2 milioni di tsl) segna un ulteriore incremento: in termini di navi del 2% e di tsl del 4%. Sono aumentate le navi da carico liquido (24% delle unità e 34% delle tsl), da 303 a 318, in percentuale +5% e considerando le tsl dell’11%, le navi per i servizi ausiliari (18 in più rispetto a fine 2007, rappresentano il 44% della flotta in termini di unità ed il 6% considerando le tsl) ed i traghetti misti (17% della flotta in termini sia di navi sia di tsl), a fine anno pari a 220, ossia tre in più rispetto alla fine del 2007, +1%, +6% in termini di tsl. Invece, le navi da carico secco (il 15% delle unità totali ed il 42% delle tsl complessive, percentuali in leggera ma graduale flessione negli ultimi anni), a fine anno risultano pari a 203 unità, ossia 8 in meno rispetto a fine dicembre 2007, in termini percentuali corrispondenti ad un decremento del 4% (-1% considerando le tsl).

Da Federtrasporto

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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