venerdì, 26 Aprile 2024
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Traffico transalpino: merci penalizzate

In occasione della presentazione del rapporto “Alptransit 2017 – Infrastrutture per il trasferimento del traffico” tenutasi a Zurigo le imprese e associazioni del trasporto merci hanno chiesto azioni mirate di politica dei trasporti nonché misure immediate affinché la galleria di base del Gottardo, alla sua apertura nel 2017, possa conseguire gli attesi effetti per il trasferimento delle merci dalla strada alla rotaia.

In particolare, nel corso della presentazione promossa da Unione dei Trasporti Pubblici (VÖV UTP), VAP (Verlader Anschlussgeleise Privatgüterwagen), Hupac, Cargo Forum Schweiz, Ralpin, GS1 Switzerland, Swiss Shippers' Council, UIRR (International Union of combined Road-Rail transport companies) ed ERFA (European Rail Freight Association), è stata sottolineata la necessità di adeguamenti infrastrutturali come il corridoio da quattro metri, la realizzazione di terminal nella parte sud del corridoio transalpino e l'adeguamento delle tratte d'accesso. Inoltre – secondo gli operatori – è inaccettabile la posizione di svantaggio del traffico merci rispetto al traffico passeggeri dal momento che tale situazione penalizzante riduce sensibilmente la competitività del trasporto merci ferroviario rispetto a quello stradale.

Secondo gli operatori del trasporto, se due anni dopo l'apertura della galleria di base del Gottardo si intende raggiungere anche solo parzialmente l'obiettivo di trasferimento del traffico merci dalla strada alla rotaia, con il trasferimento entro il 2019 di altre 1.200.000 spedizioni stradali su rotaia nel transito alpino in aggiunta alle attuali 900.000 spedizioni, dovranno essere posti in atto interventi di adeguamento delle ferrovie svizzere realizzando un rapido sviluppo dell'infrastruttura e un incremento dell'attrattiva della ferrovia per il trasporto merci.

Imprese e associazioni del trasporto merci hanno evidenziato che, anche se le nuove gallerie di base del Gottardo e del Ceneri rispettano i più moderni standard, le altre tratte ferroviarie del corridoio nord-sud, decisivo per il traffico di transito, risalgono al XIX secolo e rispondono solo in parte ai requisiti attuali. «L'intero asse del Gottardo – ha osservato Bernhard Kunz, direttore dell'azienda di trasporto combinato Hupac – deve essere adeguato secondo un piano di corridoio sia in Svizzera che negli Stati confinanti. È stato un grande risultato, quello della politica svizzera dei trasporti, di realizzare, dal 2000 al 2008, una crescita del 70% del trasporto combinato su un'infrastruttura centenaria. Ma ormai il profilo limitato della tratta rappresenta un punto insormontabile per l'ulteriore sviluppo del traffico. Il profilo di 3,80 metri della tratta del Gottardo è inferiore allo standard europeo ed esclude dal trasferimento il segmento dei moderni semirimorchi da quattro metri».

Kunz ha rilevato come negli ultimi vent'anni la percentuale di semirimorchi nel trasporto transalpino stradale attraverso la Svizzera sia raddoppiata e attualmente ammonti almeno al 60% di tutti i veicoli ed ha evidenziato come i semirimorchi presentino un utilizzo flessibile e, con i loro quattro metri di altezza laterale, siano particolarmente adatti per il trasporto di merci voluminose. «Se vogliamo trasferire ulteriori volumi – ha spiegato – dobbiamo concentrarci su questo segmento di mercato in quanto gli altri segmenti, come i container e le cisterne, sono già trasferiti su ferrovia nella quasi totalità».

L'importanza di adeguare le infrastrutture al trasporto di semirimorchi – hanno precisato gli operatori – è confermata da ciò che è avvenuto sull'asse del Brennero, che nel 2000 è stato convertito al profilo da quattro metri e da allora il trasporto combinato non accompagnato (TCNA) è quadruplicato, mentre il trasporto di semirimorchi è aumentato di sei volte. Attualmente, il 28% delle spedizioni TCNA via Brennero è rappresentato da semirimorchi, un dato in continuo aumento.

Secondo uno studio dell'Ufficio Federale elvetico dei Trasporti, con l'introduzione in Svizzera di un corridoio da quattro metri la percentuale di semirimorchi passerebbe dall'attuale 13% a 25-35% entro il 2030. «L'ampliamento dell'asse del Gottardo per il trasporto dei quattro metri – è stato ribadito – è un importante passo intermedio e deve essere attuato già per l'apertura della galleria di base del Gottardo nel 2017».

Rilevando come l'adeguamento del profilo sia il presupposto anche per l'impiego di treni passeggeri a due piani sull'asse del Gottardo, gli operatori hanno però lamentato che il settore del trasporto merci, nella lotta per l'assegnazione delle tracce, si trova in posizione di svantaggio: «la galleria di base del Lötschberg – ha detto Hans Kaspar Schiesser dell'Unione dei Trasporti Pubblici (VÖV UTP) – è stato un tale successo a livello di politica ferroviaria che il trasporto passeggeri si è assicurato un numero molto maggiore di tracce rispetto a quante ne erano previsti originariamente» ed oggi i treni Rola e per semirimorchi ad alto profilo sono già al limite tanto che molti convogli merci viaggiano sulle vecchie tratte ferroviarie montane sopportando notevoli costi aggiuntivi. «Dobbiamo partire dal presupposto – ha aggiunto Schiesser – che anche sull'asse del Gottardo si verificherà un vero e proprio boom del trasporto passeggeri» e l'impiego di treni a due piani aumenterebbe la capacità per il traffico passeggeri senza danneggiare il traffico merci».

Secondo gli operatori del trasporto merci, è necessario inoltre istituire una “riserva di tracce merci” che possa garantire a lungo termine e in modo affidabile le capacità per il trasporto merci per il quale Alptransit è stato concepito. Per l'UTP è ovvio che, nonostante le differenze tecniche, gli ampliamenti del profilo per treni a due piani e treni merci da quattro metri debbano essere realizzati allo stesso tempo.

Gli operatori hanno evidenziato anche la necessità di porre in atto misure immediate per la realizzazione delle linee ferroviarie a sud della galleria di base del Gottardo previste in accordo tra Svizzera e Italia che rappresentano un progetto molto ambizioso richiedendo notevoli investimenti a causa del territorio montuoso. Ricordando che le opere potranno essere realizzate non prima del 2040-2050, gli operatori del trasporto merci hanno spiegato che, per poter mettere a disposizione adeguate linee d'accesso in tempi più brevi, le tratte ferroviarie odierne via Luino e Chiasso dovrebbero essere potenziate con alcuni interventi di minore entità, ad esempio con la realizzazione della Piattaforma Luino I e II che consentirebbe il transito di una maggiore quantità di treni di lunghezza maggiore. Mentre lo standard ferroviario europeo prevede infatti una lunghezza dei treni di 750 metri, i convogli che viaggiano sull'asse nord-sud attraverso la Svizzera attualmente raggiungono al massimo una lunghezza di 600 metri a causa di restrizioni nel sud. «In tutta Europa – ha osservato Bernhard Kunz – si discute dei megatrailer che incrementano la produttività del trasporto stradale del 50% in un sol colpo. Da anni lottiamo perché i treni del transito alpino possano essere più lunghi di uno o due vagoni guadagnando quindi un paio di punti percentuali in termini di produttività. È necessario concludere finalmente la fase I del progetto Piattaforma Luino e avviare immediatamente la fase II».

Imprese e associazioni del trasporto merci hanno spiegato che un altro punto debole è rappresentato dai terminali di trasbordo. Entro l'apertura della galleria di base del San Gottardo l'Italia aumenterà la capacità dell'asse via Chiasso, decisivo per il trasporto passeggeri, e costruirà una nuova tratta tra Seregno e Bergamo. Tuttavia non sono ancora previsti i terminali di trasbordo necessari per il traffico merci.

Da Informare

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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