giovedì, 28 Marzo 2024
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La rivoluzione che stavamo aspettando?

Blockchain è il termine che oggi corre sulla bocca di tutti. Apparentemente, cambierà le nostre vite, semplificando i processi e consentendo di svolgere il proprio business in modo migliore e più efficiente. Vediamo di cosa si tratta.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando, facciamo un esempio. È notizia di questi giorni che il governo australiano ed IBM abbiano siglato un accordo da 740 milioni di dollari “finalizzato a promuovere l’agenda di trasformazione digitale del governo”, in cui IBM sarà il “partner tecnologico”. L’aspetto principale dell’accordo prevede lo spostamento di soluzioni informatiche esistenti sulla blockchain al fine di ottenere maggiori economie.
Possiamo dire che è l’inizio di una corsa verso le blockchain e l’implementazione di sistemi su questa nuova tecnologia? La risposta è sì, ma in realtà rimangono diversi ostacoli – che verranno progressivamente affrontati e superati – prima che la blockchain sia largamente adottata in tutto il mondo.

Che cos’è la blockchain
Possiamo semplicemente definirla un insieme permanente e automatizzato di blocchi di registrazioni, che si svolge su computer – definiti nodi – distribuiti in tutto il mondo. Queste registrazioni vengono copiate in un nuovo blocco e verificate in tutta la rete per controllarne l’autenticità. Questa caratteristica rende la blockchain un sistema decentralizzato ed estremamente difficile da manomettere, perché per farlo sarebbe necessario manipolare tutti i computer o nodi contemporaneamente prima che il blocco si aggiorni.
Nel caso in cui nessuno possieda o controlli la maggioranza dei nodi, questa soluzione viene definita “senza fiducia”. In altre parole, la fiducia nel sistema aumenta in quanto non è più necessario fidarsi di una terza parte per essere certi della validità dei dati presenti.
Questa tecnologia può essere applicata a settori che sono stati tradizionalmente centralizzati attraverso l’uso di database in loco, come il trasporto di merci.

I vantaggi e i dubbi
Molti credono che questo sistema, dando la possibilità di controllare facilmente i dati in qualsiasi momento, da chiunque e ovunque, porterà maggiore trasparenza.
Tuttavia, ci sono problemi legati alla privacy e alle nuove norme in tema di GDPR. Per esempio il diritto all’oblio è qualcosa che un sistema decentralizzato (privo quindi di un controllo centrale), le cui registrazioni sono progettate per essere permanenti, farà fatica a superare. Inoltre, immettere grandi quantità di informazioni transazionali sulla blockchain potrebbe potenzialmente essere di grande interesse per una azienda concorrente. Viste le somme ingenti spese per proteggersi dallo spionaggio aziendale, è possibile immaginare che molte aziende saranno estremamente caute nell’implementare questa tecnologia allo stato attuale di sviluppo.
Quindi, come possiamo superare questi problemi per i clienti aziendali? Credo che la risposta risieda in una soluzione di blockchain “ibrida” in cui parte delle registrazioni siano pubbliche e parte non lo siano. Ciò consente un certo grado di trasparenza ma allo stesso tempo offre alle aziende la sicurezza che i loro dati più sensibili non siano accessibili a tutti. Prevediamo che questo sarà il percorso intrapreso una volta che l’eccitazione iniziale per questa tecnologia diminuirà e il Big Business farà la sua mossa. Per le transazioni una tantum semplici che possono svolgersi tra le persone fisiche e le piccole e medie imprese (PMI), la blockchain aperta rimane una soluzione estremamente interessante.

Le applicazioni
Nel frattempo, c’è spazio per l’innovazione e la sperimentazione. Le aziende ora hanno la possibilità di costruire modalità di verifica “Proof of Concepts (POC)” dove il risultato sia l’obbiettivo principale, piuttosto che la tecnologia stessa. Personalmente ritengo che questo dovrebbe essere l’obiettivo, per non rimanere intrappolati nella montatura della tecnologia e trovare una soluzione “taglia unica” che possa andare bene per tutti.
Le aziende che si metteranno in gioco saranno le prime a dotarsi di una soluzione su misura per i propri interessi e obiettivi specifici, in anticipo sui propri concorrenti.
Phore Blockchain utilizza questo approccio per lo sviluppo e l’implementazione di soluzioni personalizzate. Attualmente stiamo lavorando a un “Proof of Concept” con una importante società multinazionale, volto ad implementare una potente struttura decentralizzata sulla loro supply chain.
L’annuncio della partnership di Phore Blockchain con StoneCash del 9 Luglio 2018, che verte sull’utilizzo della criptovaluta di Phore come opzione di pagamento per operazioni B2B, è solo il primo passo del nostro eccitante viaggio con questo loro. Successivamente, verranno introdotti anche “contratti intelligenti”, che consentano l’uso della tecnologia blockchain per automatizzare l’acquisto e la vendita di materiali, riducendo i costi e risparmiando tempo sia per l’acquirente che per il venditore.

Nel prossimo numero esaminerò più da vicino il potenziale della blockchain con le aziende di trasporto esistenti, incluse le partnership IBM-Maersk e DHL-Accenture. ([email protected])

Piccolo BOXInfo
Per maggiori informazioni su Phore Blockchain, potete visitare il sito http://phore.io

BOXGlossario

Blockchain (Wikipedia):
La blockchain, in italiano “catena di blocchi”, può essere semplificata come un processo in cui un insieme di soggetti condivide risorse informatiche (memoria, CPU, banda) per rendere disponibile alla comunità di utenti un database virtuale generalmente di tipo pubblico (ma esistono anche esempi di implementazioni private) e in cui ogni partecipante ha una copia dei dati.

Nodo (Wikipedia):
In informatica e telecomunicazioni un nodo è un qualsiasi dispositivo hardware del sistema in grado di comunicare con gli altri dispositivi che fanno parte della rete

Proof of Concept (Wikipedia):
Con la locuzione inglese Proof of Concept (PoC), che si può tradurre in italiano con prova di concetto, si intende un’incompleta realizzazione o abbozzo (sinopsi) di un certo progetto o metodo, con lo scopo di dimostrarne la fattibilità o la fondatezza di alcuni principi o concetti costituenti. Un esempio tipico è quello di un prototipo.

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Blockchain is the new buzz word.
It’s apparently going to change our lives, simplify processes, and allow for better, more efficient business.
The Australian Government this week agreed a $740 million deal with IBM to be their ‘whole of government’ technology partner’, ‘aimed at furthering the government’s digital transformation agenda’(i). A large focus of this partnership will be focused on transplanting systems onto the blockchain to implement greater economies.
So, is this the start of a landslide? Is the race now on to pivot systems onto this new technology? The answer is yes, but in reality there remains several key challenges before blockchain is widely adopted throughout the world.

So, what is blockchain? Well, the most simple definition is that it’s a permanent, automated record or block, which is held on computers, or nodes, spread out across the globe. This block is regularly copied to a new block and checked throughout the network for authenticity. This makes it a decentralised system, which is extremely hard to tamper with, as one would need to hack all of the computers or nodes at the same, before the block updates.
Nobody centrally owns these nodes, making it a ‘trustless’ solution. In other words, trusting a third party is no longer required, elevating confidence in the system. This technology can be applied to areas which have traditionally been centralised through the use of on-site databases, such as transportation of goods. There are many who believe that this will bring greater transparency as a result, with the ability to easily check records, at any time, by anyone, anywhere.

However, this brings up issues of privacy, like for example with GDPR (ii). The Right To Be Forgotten is something which a decentralised system, whose records are by design meant to be permanent, will struggle to cope with. In addition, putting large amounts of transactional information on the blockchain could potentially greatly aid a business’ competitor, something that companies, who currently spend vast sums, protecting themselves against corporate espionage, will be extremely wary of.
So how do we overcome these issues for enterprise clients? Well, I believe the answer lies in a hybrid blockchain solution where part of the records are public, and other parts aren’t. This allows a degree of transparency, whilst also giving companies the security that sensitive aspects of their data are not open for all to see. I expect that this will be the path that is taken once the initial hype dies down and Big Business eventually makes its move.

For simple one-off transactions, however, amongst individuals and Small- to-Medium enterprises (SME’s), an open blockchain remains an extremely attractive solution.
In the meantime, there is room for innovation and experimentation. Companies now have the ability to undertake Proof of Concepts (POC’s) where the outcome, rather than the technology
itself, is the prime focus. This, rather than getting caught up in the hype of the technology and finding a ‘one-size-fits-all’ solution, should be the objective.
Taking this step into the unknown will put firms ahead of the game and ensure that a tailored solution is achieved for the specific needs of the company, before your rivals.
Phore Blockchain utilises this method of personalised solutions. We are currently working on a POC with a major multinational company to bring a new and powerful decentralised framework to their supply chain.

The announcement of Phore Blockchain’s partnership with Stonecash earlier in the week (iii), which will bring the Phore cryptocurrency as a payment option to the business, was only the first step of our exciting journey together. Later in the year smart contracts, which allow the use of blockchain technology to automate the buying and selling of materials, will also be introduced, lowering costs and saving time for both the buyer and seller.
In the next issue I will be looking more closely at the potential of blockchain with existing transportation businesses, including the IBM-Maersk and DHL-Accenture partnerships.

For more information about Phore Blockchain, please visit phore.io. Sources:
i. https://www-03.ibm.com/press/au/en/pressrelease/54124.wss
ii. https://www.eugdpr.org
iii. https://www.prnewswire.com/news-releases/phore-blockchain-announces-partnership-with- stonecash-group-for-b2b-cross-border-transactions-300678980.html
iv. https://www.maersk.com/press/press-release-archive/maersk-and-ibm-to-form-joint-venture
v. https://newsroom.accenture.com/news/dhl-and-accenture-unlock-the-power-of-blockchain-in- logistics.html

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