venerdì, 26 Aprile 2024
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La catena del freddo

Oltre a Scania, title sponsor del programma TForma, e Giti Tire e VDO anch’esse aziende a supporto dell’intero calendario accademico, il pomeriggio formativo sulla logistica del freddo ha visto importanti partner quali Panasonic, Brivio&Viganò e SVAT, e lo sponsor FrigoCaserta. Martedì 4 luglio a Milano, TForma e Logistica Management hanno deciso di parlare del “freddo” col workshop “Zero gradi: la catena del freddo”.

Argomento “cool” nel vero senso della parola: dalla gestione sino al trasporto a temperatura controllata, con criticità ed opportunità di business, ma anche con soluzioni e tecnologie presenti sul mercato. Un settore di grande dinamismo ed in continua evoluzione dove il mercato, le mutazioni delle abitudini di acquisto dei cittadini e di conseguenza i trend della logistica distributiva, fanno da driver.

Presente dunque un pubblico di operatori ed esperti che ha avuto modo di assistere da un lato ad un’analisi dell’evoluzione delle abitudini di acquisto del mercato e, di conseguenza, di come gli operatori – specificatamente nei due macrocomparti dell’alimentare e del farmaceutico – si dovranno muovere per cogliere le opportunità di business e quali siano gli strumenti e le tecnologie disponibili oggi e domani per raggiungere questi obiettivi.

Paolo Volta, economista dei trasporti e moderatore dell’evento, ha sottolineato come uno scenario politico incerto e il terrorismo internazionale pongano i mercati in fibrillazione. Ma si registrano due controtendenze: il mercato dell’alimentare e del farmaceutico. Il fresco confezionato (i cosiddetti prodotti di IV gamma) e i prodotti surgelati unitamente al filone del benessere, hanno mostrano una marcata vitalità. In tutto ciò l’e-commerce B2C italiano è proiettato verso una crescita a doppia cifra dove, in un futuro molto prossimo flotte di droni, supportati da magazzini volanti, recapiteranno le merci presso i clienti con tempi di consegna sempre più corti.

Cambiano i trend di acquisto e i consumatori diventano sempre più evoluti ed esigenti in termini di qualità, servizio e tracciabilità. Claudia Galimberti, partner account manager di Panasonic, ha illustrato quali siano le tecnologie che oggi permettono alla logistica del freddo di essere garante di tutta la filiera, nei suoi quattro ambiti applicativi (produzione, trasporto, punto vendita e tentata vendita/raccolta ordini). Stiamo parlando di dispositivi portatili, che possano lavorare in ambiente con basse temperature, caratterizzati da resistenza, durata della batteria, visibilità, connettività e leggerezza. Strumenti di lavoro garantiti anche dalla non presenza di costi nascosti (guasti, sostituzioni, richiesta di supporto) che portano ad un fermo della persona.

Così come il mondo della distribuzione deve stare al passo con i nuovi trend, anche il mondo del trasporto, di conseguenza, si deve adeguare. Giancarlo Perlini, direttore marketing di Italscania S.p.a., ha illustrato come il trasporto su gomma possa contribuire ad un sistema sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico. La Casa lavora sull’approccio sartoriale (con un miliardo di soluzioni possibili su di uno stesso veicolo) per fornire soluzioni specifiche per ogni cliente, in base alla propria missione di trasporto. Soluzioni integrate con manutenzione a piano flessibile (che si adatta in maniera dinamica all’utilizzo del veicolo che segnala la necessità di manutenzione in quel momento), connettività (grazie alla quale- e tramite un “coach”- sia possibile monitorare gli autisti al corretto utilizzo del mezzo), ma anche la scelta di tecnologie alternative (che portano ad un risparmio nel consumo di carburante), rientrano sotto il cappello della Total Operating Economy (TOE) per consentire ai clienti di raggiungere una redditività sostenibile.

Sembra quindi che il ruolo degli operatori logistici sia delicato e complesso. In special modo quando si tratta di trasporto a temperatura controllata. A questo proposito sono state portate due testimonianze di aziende di successo al fine di fornire riferimenti concreti su come affrontare il confronto con le nuove necessità in tema di distribuzione e stoccaggio dei prodotti freschi e freschissimi con le nuove sfide dettate dall’e-commerce.

Paolo Berto, direttore Sviluppo Commerciale di Brivio&Viganò, lavora per un’azienda che lavora nel canale del food (0-4°C) e si pone come obiettivi velocità, flessibilità, prossimità ed ascolto del cliente. Armi sicuramente vincenti che devono però essere supportate dalla tecnologia. Oltre ad una flotta di mezzi di ultimissima generazione – dotati di gruppi frigoriferi multi-temperatura, allestimento isotermico e serrate coibentate – interamente controllata da un satellitare per l’ottimizzazione delle tratte, è stata strutturata una app per gli autisti, utilizzata per effettuare le consegne e controllare la temperatura delle merci. E viene fatto anche e-commerce 7 giorni su 7, a casa dei clienti con prodotti surgelati e freschi.

Anche Massimiliano Ceruti, Sales & Development Manager di SVAT Group, ha portato un esempio di quali competenze siano necessarie per lavorare in “The world of cold”, come recita lo slogan dell’azienda. Oltre ai trasporti internazionale a temperatura controllata, SVAT offre servizi di distribuzione e stoccaggio in magazzini frigoriferi, servizi crocieristici ed aeroportuali, stoccaggio multi temperatura, tutto ciò insomma che riguarda la bassa temperatura a beneficio dell’alta qualità.

Si dice che il cambiamento sia l’unica costante, ma quali saranno i reali scenari futuri della logistica, non ci è dato saperlo.

Anche “il futurologo” Francesco Oriolo, giornalista ed esperto di marketing, non riesce a prevedere ciò che accadrà con il commercio on line e non. Sicuramente il futuro nasce dall’osservazione del presente: nei prossimi cinque anni – che di fatto sono già quattro ed è il mondo che stiamo vivendo – vivremo l’Internet delle cose, la realtà aumentata, il cloud. La logistica 4.0 insomma. Il cambiamento è l’unica certezza e non si può fermare. Ed è cambiato anche il concetto di “futuro”. Oggi il confine è molto labile, si pensa di stare nel passato, ma basta una piccola oscillazione che ci ritroviamo nel domani. Una “porta da saloon” come è stata definita, una porta che sicuramente ha delle criticità come per esempio la presenza di hacker, che potrebbero mettere in crisi l’intero sistema. Un sistema che evolve velocemente e a cui tutti gli attori della filiera devono adeguarsi.

 

 

 

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