venerdì, 26 Aprile 2024
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Biometanoday: il biometano è a beneficio dell’ambiente

Iveco ha nel suo DNA l’ecocompatibilità dimostrandosi sempre all’avanguardia nello sviluppo di veicoli con emissioni a basso impatto ambientale. Attualmente, tra le trazioni alternative, la scelta tecnologica più efficace per la Casa torinese si identifica in quella a gas naturale, offrendo una gamma completa tra veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti, che sposa la sostenibilità, l’abbattimento dell’inquinamento acustico e delle emissioni di CO2.
Questi mezzi, come dicevamo alimentati a metano, sono dotati di motopropulsori con tecnologia FPT, 100% compatibili al bio-metano, un carburante rinnovabile prodotto dalla biodigestione di alcune biomasse, scarti agricoli e frazione organica dei rifiuti.
E’con l’iniziativa del (bio)metanoday dello scorso 10 marzo, che si è potuto toccare con mano l’esistenza di due realtà atte alla produzione non solo di biometano a partire da fonti rinnovabili, ma anche di energia (elettrica da biogas) utilizzando rifiuti organici provenienti dai centri urbani e residui agricoli.
Abbiamo insomma un enorme potenziale sia energetico che agronomico che non può essere sprecato ma che deve essere valorizzato per riciclare e recuperare senza rilasciare scorie tossiche ma emissioni climalteranti “zero”. Il biometano infatti è il carburante più pulito oggi disponibile ed è l’unica reale alternativa alla benzina e al gasolio, con una riduzione di emissioni di CO2 del 23 per cento rispetto al funzionamento a benzina, e fino al 15 per cento in meno rispetto al funzionamento a gasolio sui mezzi pesanti.
L’utilizzo come combustibile del biometano così prodotto, nei veicoli a metano completa quindi questo circolo virtuoso.
Ecco quindi proposti da Iveco, nella sua gamma completa, lo Stralis Natural Power LNG, in versione trattore e cabinato, che è equipaggiato con motori Iveco Cursor 8 CNG Euro VI da 330 Cv, con un serbatoio criogenico LNG da 560 litri e 4 serbatoi CNG da 70 litri che permettono un’autonomia di oltre 750 chilometri, consentendo un utilizzo sulla media e lunga percorrenza; lo Stralis, il nuovo Eurocargo e il Daily alimentati a gas naturale compresso (CNG). Lo Stralis CNG è disponibile sia in versione trattore con motore Iveco Cursor 8 CNG Euro VI 330 Cv, sia in versione cabinato, equipaggiato con lo stesso motore e potenze da 270 Cv a 330 Cv. Il veicolo è dotato di un serbatoio con capacità pari da 720 a 1140 litri per i trattori e fino a 1320 litri per i cabinati, che permettono un’autonomia da 400 a oltre 750 chilometri, consentendo un utilizzo su missioni di media percorrenza. Non per ultimo il Nuovo Eurocargo, il camion che piace alla città, recentemente eletto “International Truck of the Year 2016”, che è disponibile anche nella versione 210 Cv “super-ecologica“ con motore Tector 6, alimentato a gas naturale compresso (CNG).
Ma purtroppo sappiamo che in Italia persistono problemi strutturali che hanno frenato lo sviluppo del metano per autotrazione e che di conseguenza, sono di ostacolo all’utilizzo del biometano: la rete di distribuzione di questo carburante alternativo è ancora insufficiente in molte regioni, cui vanno aggiunti aspetti burocratici per l’apertura di nuovi impianti e il necessario completamento del quadro normativo.
Nonostante ciò Egea e Acea Pinerolese Industriale Spa sono due esempi concreti di produzione di biometano a basso impatto ambientale.
Egea – che è una realtà operativa nelle diverse fasi della filiera dei servizi pubblici locali sia in attività regolate, sia in regimi di libero mercato – è entrata nella top-ten dei principali operatori nazionali per la vendita di energia elettrica e gas. Nel settore delle energie rinnovabili (fotovoltaico, idroelettrico, biogas e biometano) Egea ha dimostrato la propria capacità di realizzare impianti tecnologicamente all’avanguardia e capaci di sviluppare veri e propri circoli virtuosi, in quanto perfettamente inseriti nel contesto ambientale e socio-economico in cui sorgono. Come attesta anche il più recente progetto legato al biometano, la “provincia” diventa così fulcro ed esempio virtuoso dello sviluppo economico in chiave sostenibile del Paese.
Acea, multiutility del torinese, modello di efficienza e innovazione del settore pubblico – è la prima azienda in Italia che ha sviluppato un percorso di produzione di energia rinnovabile attraverso la valorizzazione dei rifiuti organici delle città. Il biometano prodotto, è ottenuto attraverso un processo di upgrading del metano contenuto nel biogas “intercettato” in un complesso processo di trattamento anaerobico dei rifiuti organici (60mila tonnellate, prodotte dai circa 1 milione di abitanti di Torino e città limitrofe). Ad arricchire i prodotti del riciclo, anche la produzione di compost che viene utilizzato come fertilizzante organico consentendo un consumo minore di fertilizzanti minerali sintetizzati chimicamente, con grandi vantaggi ambientali.

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