venerdì, 19 Aprile 2024
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Volvo sperimenta un veicolo per “One more pile”

Sono ormai due anni che il progetto “One More Pile” è in corso nella Svezia settentrionale con l'obiettivo di individuare sistemi per razionalizzare il trasporto del legname. Protagonista del progetto è un autoarticolato Volvo di 30 metri, con una capacità di carico di 66 tonnellate. Un recente studio dimostra che se questo tipo di autoarticolato diventasse standard, i consumi di carburante derivanti dal trasporto del legname si ridurrebbero sostanzialmente del 20 percento.

Överkalix, nella Svezia settentrionale, è coperta da una spessa coltre di neve. Il freddo è pungente. Sanna Brännholm supervisiona le operazioni di carico sull'autoarticolato più lungo d'Europa, impiegato su tratte fisse. Osserva le enormi pile di legname.

“Quando ho guidato questo tir per la prima volta ero un po' preoccupata, ma questo è il mio ventesimo viaggio ed è diventato un'abitudine”, racconta prima di salire nella cabina Globetrotter e mettere in moto il veicolo da 90 tonnellate.

Il veicolo viene utilizzato per One More Pile (Una catasta in più), un progetto che ha lo scopo di individuare sistemi per la razionalizzazione del trasporto del legame, nato dalla collaborazione di vari soggetti con interessi nell'industria del legname svedese. Il progetto è coordinato da Volvo Trucks.

“In particolare, noi abbiamo fornito tutta la tecnologia e sviluppato l'intero prototipo del veicolo. Il rimorchio è costituito da un sistema modulare formato da un carrello, un link e un semirimorchio, combinabili in vari modi”, spiega Lena Larsson, Project Manager di Volvo Trucks.

Sulla strada, Brännholm saluta il conducente di un camion che trasporta legnami proveniente in senso opposto. Il suo contachilometri indica 544.286. Il veicolo, un Volvo FH16 con un motore da 660 CV, ha davvero lavorato sodo. Il primo gennaio 2011, ha compiuto due anni esatti di operatività durante i quali ha trasportato oltre 100.000 tonnellate di legname tra Överkalix e Munksund. Tutti e otto i conducenti che si sono alternati al volante, si sono dichiarati soddisfatti delle sue proprietà di guida.

“È molto confortevole e risponde proprio come tutti gli altri camion”, dichiara Sanna Brännström mentre si prepara ad affrontare una salita. “È importante pianificare attentamente le manovre e accelerare un po' di più sui tratti in salita”.

Lo stato di avanzamento del progetto viene seguito con grande interesse in paesi come la Finlandia, l'Australia, il Canada, gli Stati Uniti e la Russia, dove l'industria del legname ha un'importanza strategica.

Tra i partner del progetto figura Skogforsk (l'istituto di ricerca forestale svedese). Il 13 gennaio, l'istituto ha pubblicato uno studio basato sui dati del rapporto di metà sperimentazione da cui emerge che l'autoarticolato sottoposto al test presenta una capacità di carico maggiore del 50 percento e consumi per tonnellata trasportata inferiori del 20 percento rispetto a un autoarticolato per il trasporto di legname svedese tradizionale, da 24 metri. Oltre a ridurre i costi del trasporto, abbatte le emissioni di anidride carbonica del 20 percento per tonnellata di legno trasportato.

“I risultati in linea con le previsioni, confermano che i nostri strumenti sono davvero efficaci. Da questa soluzione traggono beneficio l'ambiente, la selvicoltura e gli utenti in generale”, afferma Larsson.

Larsson ha dichiarato che Volvo Trucks continuerà a sviluppare questo approccio, impegnandosi in altri progetti simili.
“Se le nostre previsioni continuassero a essere rispettate e l'autoarticolato da 30 metri diventasse standard, il numero di veicoli per il trasporto di legname sulle strade potrebbe ridursi di circa un terzo determinando, conseguentemente, la diminuzione del rischio di incidenti”, spiega.

Quando è stato avviato il progetto One More Pile, qualcuno riteneva che l'autoarticolato da 30 metri potesse rappresentare un pericolo per la sicurezza sulle strade, ad esempio in fase di sorpasso.

“La sicurezza sulle strade è sicuramente una priorità e uno dei principali aspetti che è stato preso in considerazione nel progetto”, racconta Larsson.

Per individuare i possibili problemi, sono state studiate circa 700 sequenze di sorpasso in cui è stato coinvolto l'autoarticolato One More Pile. In alcuni casi, gli analisti hanno annotato i numeri di targa dei veicoli che avevano eseguito il sorpasso e contattato i rispettivi proprietari per chiedere un parere sulla manovra. Non sono stati registrati commenti negativi.

Inoltre, né Sanna Brännholm né i suoi colleghi hanno mai indicato le dimensioni dell'autoarticolato come un problema.
“Per la mia esperienza, gli automobilisti non hanno difficoltà nei sorpassi, tuttavia, noi autisti dell'autoarticolato dobbiamo pianificarli attentamente: trattandosi di un veicolo più lungo e pesante degli altri, ha bisogno di un rettilineo più lungo”, spiega.

In questo periodo dell'anno, nel Circolo polare artico le giornate sono brevi e il cielo invernale si tinge di rosso. A Munksund, Sanna Brännholm si dirige verso l'enorme bilancia utilizzata per pesare il veicolo e il carico. Questa volta il tir pesa complessivamente 89,05 tonnellate.

“È perfetto, se si considera che il peso massimo consentito è 90 tonnellate. Un carico ottimale”, conclude, osservando i tronchi di pino accatastati con ordine.

Specifiche tecniche sull'autoarticolato One More Pile

•Trattore Volvo FH16 (6×4) con motore da 660 CV
•Cambio: I-Shift
•Capacità di carico: 66 tonnellate
•Peso totale del veicolo: 90 tonnellate
•Lunghezza: 30 metri
•Larghezza: 2,6 metri
•Altezza: 4,5 metri
•Numero di assali: 11
•Numero di ruote: 26

Un sistema EBS (Electronic Brake System, impianto frenante a controllo elettronico) è connesso al trattore e a tutti i rimorchi. Grazie a questa tecnologia l'azione frenante viene applicata a tutte le ruote contemporaneamente, garantendo la massima efficacia, e l'autoarticolato One More Pile richiede una frenata di arresto che non eccede quella di un autoarticolato convenzionale da 60 tonnellate.
L'autoarticolato è dotato di una bilancia che consente al conducente di raggiungere il peso totale ottimale e di distribuire il carico in modo da non superare il peso complessivo e il carico dell'assale consentiti.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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