giovedì, 28 Marzo 2024
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Nuovo Volvo FH: promosso a pieni voti

Il nuovo Volvo FH è stato sottoposto a una serie di severissimi test. Raffreddato, riscaldato, scosso, scrollato e guidato chilometro dopo chilometro in condizioni estreme, è stato messo a dura prova, restituendo sempre risultati straordinari.

Lo sviluppo di una generazione di veicoli completamente nuova, in cui tutti i componenti e le soluzioni tecniche rappresentano una novità, ha imposto test di qualità di livello estremamente elevato. Per la maggior parte dei test condotti sul nuovo FH, l’attenzione principale è stata concentrata sulle esigenze dei clienti. “La conoscenza e la comprensione del modo in cui i clienti utilizzeranno il veicolo, degli ambienti in cui guideranno, dei settori in cui operano e dei loro requisiti, attuali e futuri, sono fattori assolutamente essenziali quando definiamo gli standard qualitativi per i nostri prodotti“, spiega Hayder Wokil, direttore della qualità di Volvo Trucks.

In sostanza, la questione fondamentale è ottenere la massima operatività. I clienti vogliono poter contare sul fatto che i veicoli funzioneranno nel modo previsto, indipendentemente dalle condizioni stradali e climatiche o dagli ambienti in cui operano“, aggiunge.

I requisiti imposti sui test di qualità condotti sono estremamente ampi. “La semplice finalizzazione del piano di verifica e convalida in base al quale sono state definite le peculiarità del veicolo da sottoporre a test ha richiesto più di un anno“, afferma Kenneth Abrahamsson, responsabile di progetto per la verifica e la convalida del nuovo Volvo FH.
I test che abbiamo condotto sono incentrati su aree diverse, ad esempio l’affidabilità, la durata e il consumo di carburante del veicolo. Inizialmente sono stati testati separatamente i singoli componenti, quali il telaio, la cabina e l’impianto elettrico. Una volta che tali componenti sono stati approvati, abbiamo eseguito il test sul veicolo completo. Questa operazione è stata effettuata sia nei laboratori di proprietà di Volvo Trucks e nei circuiti di prova della società, sia in condizioni di traffico reale per i test sul campo con autotrasportatori.

Uno dei numerosi circuiti di prova utilizzati da Volvo Trucks per eseguire i test sui veicoli è situato a Kiruna, nella Svezia settentrionale. Durante l’inverno 2011/2012, la temperatura minima registrata è stata di -44°C e questo clima glaciale è risultato perfetto per valutare il comportamento del nuovo Volvo FH in condizioni così estreme. Hans Johanzon era uno degli ingegneri preposti al test e ha verificato che tutti i conducenti fossero ben consapevoli di quanto si aspettasse da loro.
Questi test sono realizzati in base alle esigenze operative dei clienti. In altre parole, i conducenti che li eseguono utilizzano questi veicoli esattamente nello stesso modo in cui utilizzano i propri, ovvero guidano personalmente, talvolta trasportano passeggeri, dormono nel veicolo e lo controllano per verificare che alla mattina non abbia problemi di avviamento, anche dopo una notte particolarmente fredda“, dichiara.

Durante il periodo di test, ogni veicolo è stato guidato per almeno 20.000 chilometri in situazioni di freddo gelido, in cui uno dei problemi maggiori era rappresentato dal fatto che tutti i componenti del veicolo, dalle parti rigide al sistema elettrico, diventavano fragili. La sfida era quella di sviluppare componenti in grado di resistere a tali condizioni di gelo senza cedere.
Assicurare che il veicolo fosse in grado di sopportare non solo climi estremamente freddi, ma anche rapide variazioni di temperatura è un’altra sfida sulla qualità. Di conseguenza, in genere guidiamo dalla Scandinavia settentrionale, dove la temperatura può scendere fino a 40 gradi sotto zero, alle coste della Norvegia, dove il clima è più mite e umido e la temperatura è spesso sopra lo zero. Venti minuti dopo, ci dirigiamo nuovamente verso le montagne, in cui la temperatura scende ancora“, spiega Hans Johanzon.
Test di tipo diverso sono stati condotti su circuiti di prova a Hällered, nei pressi di Göteborg in Svezia. Un elevato numero di conducenti ha lavorato intensamente per effettuare una serie di test accelerati di resistenza estremamente impegnativi. Un regime di test di questo tipo corrisponde a 10 anni e a 1.250.000 chilometri percorsi su strada e prevede condizioni stradali difficoltose, ad esempio la guida su strade di collina con pendenze comprese tra il 10 e il 20 percento e su una serie di duri ostacoli, quali buche, dislivelli del terreno, pavè, avvallamenti e canali. Le procedure di test includono altri elementi, ad esempio l’apertura e la chiusura dello sportello più e più volte.

Una delle parti più rigorose dei test accelerati di resistenza è costituita dalla guida nei circuiti di prova per la resistenza allo stress, in cui il veicolo è sottoposto allo stesso tipo di ostacoli che incontra in situazioni di traffico standard, ma in un periodo di tempo molto più ridotto. Percorrendo continuamente il circuito, in cui sono presenti ostacoli estremamente impegnativi, il test viene accelerato in modo significativo.

Un test ancora più accelerato è stato condotto nei laboratori con banchi di prova vibranti di Volvo Trucks, in cui il veicolo è stato scosso ininterrottamente per un periodo compreso tra le sei e le otto settimane. Per un cliente, questa situazione corrisponde a una percorrenza di più di un milione di chilometri.

Tutti i risultati restituiti dai test di verifica vengono esaminati al fine di comprendere la causa di ogni problema e di trovare soluzioni tecniche durevoli. Le nuove soluzioni vengono quindi sottoposte a un nuovo test e la procedura continua in questo modo fino a quando la specifica per il componente in questione non soddisfa i particolari requisiti per il componente stesso.

Per verificare il veicolo anche dalla prospettiva dell’utente finale, Volvo Trucks ha inoltre eseguito una serie di test sul campo.
Questo obiettivo richiede che la nuova serie Volvo FH venga provata anche nel traffico commerciale. Abbiamo messo su strada quasi 50 veicoli condotti dai clienti in Europa, Australia e Brasile. In questo modo siamo stati in grado di coprire condizioni operative, tipi di trasporto, climi e comportamenti dei conducenti diversi“, spiega Kenneth Abrahamsson.

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