sabato, 20 Aprile 2024
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Un MAN TGS 28.510 tra i boschi

Daniele Dalla Palma ha ereditato questa attività dal padre Alberto e da lui anche l’amore per i boschi e per la vita in mezzo agli abeti sugli altopiani attorno ad Asiago. “Ho iniziato ufficialmente questa attività nel 1998, ma si può dire che nel bosco ci ho sempre vissuto – racconta Dalla Palma -. Per sintetizzare diciamo che commercio legnami, ma in realtà si tratta di un lavoro più complesso. Si inizia, attraverso una regolare asta, ad acquistare da privati o dai comuni i lotti di piante da abbattere. È importante rimarcare che non si tratta di un’azione indiscriminata, ma di interventi ragionati, sotto la tutela della Forestale, indispensabili per eliminare le piante malate o troppo ammassate tra loro. Solo così il bosco può vivere e restare rigoglioso. A questo aggiungiamo che per svolgere il nostro lavoro curiamo anche la manutenzione dei sentieri e quindi contribuiamo a difendere quelle attrattive turistiche che sono la linfa vitale per le nostre montagne. Di solito appalto ad altri gli interventi di abbattimento e preparazione dei tronchi che vengono accatastati in quota. A quel punto entra in azione il mio nuovo MAN TGS 28.510 6×4 con il quale vado a recuperarli e li porto a valle dove, in un secondo tempo, con questo stesso veicolo, o con un altro MAN TGS 18.500, 4×4 ma trattore, li porto a destinazione. I miei clienti principali sono le segherie che li lavorano per svariati impieghi, dall’industria dell’arredamento fino al cippato per i termovalorizzatori”.

Infatti il nuovo MAN TGS 28.510 è una motrice con rimorchio e può caricare tronchi fino a sei metri di lunghezza, ma quando si tratta di trasportare quelli di 12 metri, allora entra in scena il trattore MAN TGS 18.500 con il semirimorchio. Entrambi sono a doppia trazione con l’asse anteriore disinseribile, quindi ottimali anche in termini di efficienza sulla viabilità ordinaria. Infatti Dalla Palma, da Enego in provincia di Vicenza sull’altopiano di Asiago, esegue consegne un po’ in tutto il Nord Italia, dalla Lombardia al Friuli, fino alla vicina Austria, per una percorrenza media annua di circa 60 mila chilometri. Nel più recente, Di Palma ha voluto il cambio manuale che negli impervi sentieri di montagna permette di gestire meglio la trazione grazie anche a una maggiore frammentazione dei rapporti (16 contro i 12 dell’automatizzato). Il terzo asse è sollevabile e sterzante. Il veicolo è anche dotato di uno spargisale sul secondo asse trattivo per migliorare la trazione con la neve. Ma la sua particolarità più esclusiva è il sistema di comando affidato a quattro telecamere montate in un’unica struttura sulla sua sommità che ne permettono un controllo totale grazie a un visore del tutto identico a quello dei videogiochi. In pratica indossando il visore e muovendo lo sguardo l’operatore può visionare uno campo di 270° in orizzontale e 180° in verticale, avendo sotto controllo tutte le operazioni di carico e scarico.

“È il primo sistema di questo tipo montato in Italia – spiega Dalla Palma -, si chiama HiVision e mi permette di manovrare la gru con due joystick montati sui braccioli del sedile di guida, quindi senza muovermi dalla cabina. Non solo il lavoro è più veloce, ma così posso godere di tutti i vantaggi dello stare al chiuso, protetto dalle intemperie, con l’aria condizionata in estate e al caldo d’inverno, il vivavoce per il cellulare e volendo anche la radio. Inoltre, all’interno del visore, posso leggere il peso del carico e sono avvisato se si sta sbilanciando, ho proprio tutto sotto controllo. Sull’altro MAN TGS la cabina di comando della gru è montata direttamente sulla gru stessa e per raggiungerla devo salire e scendere, operazioni che con fango, neve o ghiaccio sono sempre ad alto rischio. Così invece sono più comodo, più sicuro e il lavoro procede anche più spedito, alla lunga è un risparmio di tempo importante e la redditività ne trae beneficio”.

La dotazione è completata da altre due telecamere sul telaio del camion che inquadrano gli stabilizzatori della gru durante le operazioni di carico e scarico e il rimorchio quando si viaggia, riproducendo le immagini sul monitor al centro della plancia. “Questo TGS 28.510 è il quinto ed è anche il migliore di tutti: lo sto usando solo da pochi mesi e sono molto felice della scelta. La cabina della nuova generazione ha migliorato notevolmente il comfort a bordo e poi ho scelto il massimo dell’offerta TGS perché dall’interno svolgo tutte le operazioni e voglio essere comodo. Ho voluto un veicolo personalizzato al massimo e MAN ha garantito una risposta a tutte le mie richieste direttamente dalla fabbrica: dall’ampia varietà di prese di forza al telaio rinforzato alle sospensioni rinforzate, fino al freno di stazionamento su tutti gli assi. Una garanzia in più che si aggiunge alle tante innovazioni introdotte con la nuova gamma, per esempio i fari a led di serie che nella gamma precedente non era possibile avere per la versione cantiere: per noi che spesso lavoriamo di notte sono la garanzia di avere sempre tutto ben illuminato. Il rapporto qualità/prezzo lo giudico imbattibile e il sei cilindri di 12,4 litri turbodiesel D26 Euro 6d da 510 cv è la potenza giusta per le mie esigenze e un ulteriore certezza di affidabilità e bassi consumi. Il cambio manuale è facilissimo da usare, con innesti morbidi e un frazionamento che mi permette di avere sempre, con l’ausilio delle ridotte, il perfetto controllo del veicolo. Anche se ho montato un rapporto al ponte quasi stradale, il più lungo tra quelli scelti finora, il mio MAN resta quasi un cava-cantiere perché i sentieri che affronto nulla hanno da invidiare agli impieghi più estremi. L’unico piccolo rammarico è che ho dovuto rinunciare allo SmartSelect, ma forse di joystick in cabina ne ho già a sufficienza…”

Valeria Di Rosa
Valeria Di Rosa
Coordinatrice editoriale di Trasportare Oggi in Europa. [email protected]
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