venerdì, 19 Aprile 2024
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L’elettrico Alkè è anche antideflagrante

Alkè, azienda che dal 2000 produce veicoli elettrici, propone speciali versioni antideflagranti per impiego in aree a rischio esplosione.

Per le aree a rischio di esplosione, quali ad esempio impianti petroliferi e chimici, industrie minerarie, etc., esistono veicoli speciali che subiscono una trasformazione antideflagrante. Alkè, azienda che ha fatto dei veicoli elettrici il suo core business, progetta anche veicoli adatti all’impiego in questo tipo di aree.
In particolare, ad essere trasformati in accordo con la normativa ATEX 94/9/EC per le categorie 2G/3G/M2, sono alcuni modelli della gamma ATX. Si tratta di veicoli elettrici professionali con una costruzione estremamente solida, progettati per l’utilizzo nelle condizioni più dure, con capacità di carico fino a 1.000 kg, di traino fino a 3.000 kg ed un’autonomia fino a 100 km.
Per la trasformazione antideflagrante non viene stravolta l’estetica dei veicoli ATX che rimane praticamente inalterata, ma vengono effettuate modifiche ed interventi sull’impianto elettrico generale, alle batterie e relativi connettori e tutte le parti che potrebbero generare alte temperature o scintille di natura non elettrica. Tutti i componenti elettrici vengono trattati e resi idonei all’utilizzo per Categoria 2G, 3G (per gas) ed M2 (per miniere) al fine di garantire che nessuno di questi possa essere una possibile causa di innesco dell’esplosione nell’ambiente circostante.
Attualmente i veicoli antideflagranti Alkè sono utilizzati in impianti petroliferi di proprietà di alcune tra le maggiori compagnie del settore nel nord Africa e Medio Oriente e la domanda in questa nicchia di mercato è in notevole crescita.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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