giovedì, 28 Marzo 2024
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L’alta tecnologia della nuova Losanga

Dopo avere svelato le sue nuove gamme, Renault Trucks ora svela le loro fasi di sviluppo, caratterizzate da una tecnologia all’avanguardia, come quella della simulazione informatica, utilizzata nella fase iniziale dello sviluppo di un camion, prima ancora che il suo design sia stato definito. Gli strumenti attualmente a disposizione di Renault Trucks consentano di sviluppare contemporaneamente l’interno e l’esterno del veicolo. Utilizzando un casco e dei guanti speciali, la piattaforma di realtà virtuale può simulare la visibilità, tenendo conto delle dimensioni dell’autista e della sua corpulenza, dell’ergonomia dei comandi, del comfort e della qualità di guida e di riposo, grazie ad un’attenta analisi della vita a bordo. “Fin dall’inizio del progetto, ben prima del completamento del primo prototipo, la piattaforma di realtà virtuale ha permesso di definire le forme e la disposizione dei comandi sulla plancia oltre agli spazi di stoccaggio, alla dimensione del parabrezza e al posizionamento degli specchi retrovisori”, spiega Thierry Hours, Vicepresidente incaricato del rinnovo delle gamme Cava-Cantiere, Edilizia e Lunga Distanza di Renault Trucks. In linea con i più elevati standard utilizzati nel mondo automobilistico, questi strumenti hanno un ruolo essenziale anche nella produzione propriamente detta: “Prendete le cabine, ad esempio,” spiega Thierry Hours. “Grazie alle simulazioni, non abbiamo avuto la necessità di creare dei prototipi. Ci hanno permesso di passare direttamente allo stadio di preproduzione.” Tutte le informazioni raccolte durante le simulazioni e i primi giri di prova sono state utilizzate dall’ufficio design di Renault Trucks. Tali indicazioni sono state particolarmente utili anche per i fornitori, nonché per il personale degli stabilimenti di produzione che le ha usate per sviluppare sia i processi produttivi, che garantiscano alta qualità dei prodotti, sia le procedure di manutenzione dei veicoli per la rete Renault Trucks.

Modellizzazione 3-D o stereolitografia

Per sviluppare gli interni delle cabine della propria nuova gamma, Renault Trucks ha impiegato la tecnica, nota come stereolitografia, utilizzata anche in Formula 1. Questa tecnologia, basata su un principio simile a quello della Stampa 3D, utilizza file informatici per produrre parti prototipo in poche ore e senza utensili di fabbricazione. Il componente si forma in un bagno di resina mediante solidificazione e tramite l’aiuto di un laser. Al termine del processo tale componente risulta totalmente privo di difetti. “Questa tecnologia ha apportato grande flessibilità e affidabilità”, spiega Thierry Hours. “Ci ha permesso, ad esempio, di testare e modificare velocemente gli elementi del cruscotto, senza la necessità di produrre gli strumenti di produzione fino a quando non siamo rimasti totalmente soddisfatti del risultato, che era in linea con le nostre richieste.”

La camera elettromagnetica

Anche se non ce ne rendiamo conto, i campi elettromagnetici si incontrano un po’ ovunque sulle strade: ai caselli, sotto i cavi dell’alta tensione, ecc. Per fare in modo che l’elettronica di bordo del veicolo possa operare con la massima affidabilità, Renault Trucks ha sviluppato una procedura di prova completa: una camera elettromagnetica che controlla la compatibilità elettromagnetica dei veicoli e garantisce loro l’immunità. Questo laboratorio è completamente isolato da ogni interferenza esterna, essendo basato sul principio della “gabbia di Faraday”: si tratta di un cubo perfetto di metallo con pareti ricoperte da coni in poliuretano con fibra di carbonio per evitare eventuali riflessi di campi elettromagnetici. All’interno, i veicoli vengono sottoposti a campi elettromagnetici simulando tutti i tipi di interferenza possibile: da più di 100 V/m generati da antenne su frequenze da 100 kHz a 3 GHz. Un ulteriore test, di natura opposta, inoltre, assicura che il veicolo non disturbi il proprio ambiente o il proprio funzionamento. Tutti i veicoli della nuova gamma Renault Trucks sono stati testati in questo laboratorio.

Prove su strada e sui banchi prova

Per le proprie nuove gamme, Renault Trucks ha realizzato 10 milioni di chilometri di test su strada. Prima di tutto, però, vi sono state le prove di resistenza sulla pista. “In venti settimane, il veicolo subisce l’equivalente delle sollecitazioni di tutta una vita,” racconta Thierry Hours. I veicoli sono testati a La Valbonne, nel Centro prove di Renault Trucks, ove circolano a 90 km/h su un circuito, poi su piste, che simulano condizioni estreme ed impongono importanti deformazioni al telaio e alla cabina. L’obiettivo di queste prove è collaudare il veicolo in tutte le condizioni, soprattutto le più estreme. Quando un pezzo si rompe, viene analizzato, immediatamente modificato, poi di nuovo testato dagli ingegneri, affinché la qualità finale sia ottimale.

Quanto ai test di affidabilità, essi consentono di sottoporre ogni elemento del veicolo ad un utilizzo tipico da parte del cliente. Il telaio, i circuiti pneumatici ed elettrici e la cabina sono sollecitati in torsione e vibrazione sui banchi prova. I motori accumulano le ore di resistenza sui banchi prova in tutte le situazioni d’uso durante la marcia. La vita a bordo non è stata trascurata e alcuni test mettono a dura prova l’apertura e la chiusura delle porte e della calandra. L’insieme dei componenti elettronici viene rigorosamente collaudato su un banco speciale che raggruppa tutte le funzioni elettroniche presenti nell’autocarro, ma anche nel telaio e nel motore. Per quanto attiene alla cabina, il suo sviluppo è continuo e anch’essa è collaudata su banchi prova speciali. Grazie ad un sistema di martinetti, è sottoposta a sollecitazioni estreme per testarne la solidità, la capacità d’assorbimento degli urti, il comportamento su strada e in condizioni difficili, e la longevità. Renault Trucks, inoltre, effettua prove a grandezza naturale nella galleria del vento. Tali prove consentono d’ottimizzare l’aerodinamica e rivedere certe parti per una miglior fluidità dei flussi d’aria a profitto delle economie di carburante. Queste prove sui banchi rappresentano più di cinque milioni di ore sull’insieme degli elementi del veicolo: telai, cabine, motori, scatole del cambio e componenti elettronici. Sono testate tutte le funzioni e tutte le operazioni sono riprodotte migliaia di volte per controllare il buon funzionamento e l’affidabilità di ciascun componente. In parallelo, i nuovi autocarri circolano su strade aperte, in condizioni reali, per verificare ogni funzione del veicolo come: consumo, comfort, tenuta di strada, rumore, vibrazioni, vita a bordo di giorno e di notte. In tutto, vengono misurate 32 funzioni per assicurare qualità, performance ed affidabilità del prodotto. Renault Trucks ha anche effettuato diverse serie di test in condizioni estreme, ad alte e basse temperature. Le prove «gran freddo» si sono svolte durante tre inverni in Lapponia dove la temperatura scende regolarmente a -40°. Le prove «gran caldo» si sono svolte, invece, durante tre estati nella Spagna meridionale o nell’Oman dove la temperatura raggiunge regolarmente i 45° con picchi fino a 60° in pieno sole. “Durante queste prove, i nostri collaudatori testano l’insieme delle prestazioni dell’autocarro: il suo comportamento stradale, il suo avviamento dopo una notte di freddo intenso, la sua capacità a circolare su strade molto innevate o polverose e la vita a bordo”, spiega Thierry Hours, “I collaudatori vivono e dormono nel veicolo, testano l’isolamento della cabina, il funzionamento della climatizzazione, del riscaldamento, dello sbrinamento, l’accessibilità a bordo ed anche l’apertura del vano portautensili quando fa estremamente freddo! L’idea è quella di affrontare tutti i diversi tipi di situazioni con le quali il cliente potrebbe avere a che fare.”

Le prove motore

A Lione, Renault Trucks dispone di un centro di sviluppo e di prova motori che impiega 1.000 persone e incorpora i mezzi di verifica delle prestazioni, resistenza e consumo delle catene cinematiche delle nuove gamme. L’introduzione della normativa Euro 6 ha rappresentato una grande sfida per le squadre di prova motori, i quali sono stati chiamati a ridurre drasticamente le emissioni inquinanti mantenendo, allo stesso tempo, consumi paragonabili, o inferiori, a quello dei motori Euro 5. I motori Euro 6 DTI 11 e DTI 13 sono stati dotati di un nuovo sistema di iniezione, di una nuova architettura elettronica e di un nuovo sistema antinquinamento. Per il loro sviluppo sono stati necessari più di 600 prototipi, sottoposti a 300.000 ore di test ai banchi prova. In parallelo, i motori sono stati testati anche su strada, tenendo conto di tutte le possibili condizioni di funzionamento, da -40° C a +60° C. Inoltre, le squadre addette alle simulazioni sui banchi prova hanno preso in considerazione tutti i parametri esterni, dalle condizioni atmosferiche al comportamento del conducente.

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