martedì, 23 Aprile 2024
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Combo: risparmio in stile vintage

Il Combo di questo mese, il piccolo bialimentato di casa Opel, è stato provato dallo staff di Toe nel mese di aprile, mentre l’articolo è stato redatto, dopo un confronto tra i partecipanti, nei primi giorni di maggio. La premessa è necessaria perché, tra la prima fase e la seconda, è intervenuta una novità importante: pochi giorni dopo aver chiuso un importante accordo con Chrysler, giunto con la benedizione della nuova amministrazione americana e dopo una procedura che l’ha momentaneamente protetta dai creditori e dalla bancarotta, Fiat ha manifestato un ulteriore intenzione di allargamento dei propri confini, mirando questa volta proprio a Opel.

L’operazione, che inizialmente ha suscitato qualche perplessità sia per la sua consistenza finanziaria sia per le preoccupazioni delle istituzioni, che tutelano l’occupazione sia in Germania che in Italia, è decollata rendendosi più concretamente attuabile nel giro di pochissimi giorni, anche se al momento di andare in stampa non se ne conosce ancora l’esito definitivo. E’ però abbastanza impressionante rilevare come in pochi anni, da una situazione prossima al tracollo, la casa torinese abbia saputo, sotto la guida dell’amministratore delegato, Sergio Marchionne, trasformarsi da potenziale acquisita ad acquirente.Come e quanto questa operazione, posto che si realizzi, cambierà le sorti delle marche coinvolte, è presto per dirlo. Quello che invece è possibile far notare sin d’ora è una sorta di coincidenza di impressioni tra la guida del Combo 1.6 Cng EcoM e quel che a un livello più ampio il marchio tedesco potrebbe divenire, anche e soprattutto nel campo dei veicoli commerciali. Lo stile Made in Italy, infatti, potrebbe fare del gran bene a un mezzo da lavoro che pur non avendo ambizioni se non quelle di fare umilmente il proprio lavoro, con tutta evidenza avrebbe oggi bisogno di un bel restyling in grado di allinearlo ai concorrenti pari categoria.

Vintage Style

Nato sull’impronta di un’utilitaria molto popolare, la Corsa, che nel frattempo si è però rinnovata e abbellita, il Combo è oggi sostanzialmente datato. Cosa che non è un peccato mortale, soprattutto per un furgoncino che viene scelto in base ad altri criteri, ma può essere un limite su un mercato sempre più attento anche ai dettagli.

Qualche settimana fa Clint Eastwood era ospite di David Letterman per parlare di Gran Torino il suo ultimo film che deve il titolo all’auto da collezione che il protagonista cura e conserva come simbolo di un’epoca che non c’è più. Inevitabilmente, i due sono finiti a parlare di motori: “I veicoli con motori meno inquinanti – ha detto Clint – avrebbero più successo, se ne vedrebbero un po’ di più sulla strada, se solo li facessero un po’ più belli, come facevano una volta”.Ecco, tutto qui: salire sul Combo trasmette quel piccolo sfasamento per cui, tutto considerato, il design in fondo convincente in stile decennio passato potrebbe essere facilmente rinfrescato rendendo l’abitacolo un po’ più ricco di spazi, di soluzioni, anche solo di tinte, cancellando quell’uniformità cromatica con piccole variazioni di materiale. Non a caso la pulsantiera messa intorno alla rotella della radio, in grigio chiaro, spicca come provenisse dal futuro.

 

Propulsore collaudato ed economico

 

L’allestimento che abbiamo avuto in prova era un po’ più accessoriato rispetto alla media, con climatizzatore e radio, alzacristalli elettrici e chiusura centralizzata telecomandata. Tutti elementi molto utili, mancava al solito il comando elettrico e centralizzato degli specchietti retrovisori, che qui nella redazione di Toe sta divenendo un punto non negoziabile, un elemento che dovrebbe essere presente su tutti i mezzi da lavoro per garantire sicurezza e manovrabilità. Il motore è assolutamente collaudato, anche se forse non molto brillante o, in compenso, parco nei consumi: l’autonomia è ridotta, rispetto a motorizzazioni più recenti, e viene influenzata in modo abbastanza evidente dal tipo di percorso, dallo stile di guida e dall’uso del climatizzatore.

 

Vano di carico ampio e di facile utilizzo

 

Il vano di carico è compreso di attacchi comodi e accessibili, è facilmente raggiungibile e utilizzabile, peccato per la carente insonorizzazione, avvertibile specialmente quando si superano certe velocità. L’offerta commerciale, nella versione “chiavi in mano”, comprende l’utile pacchetto di assistenza della Casa, e in generale il range di prezzo è in linea con il tipo di veicolo, con buona parte delle offerte concorrenti, e con le possibilità del mercato a cui si rivolge: che non è piccolo, arrivando a comprendere sia il piccolo artigiano che le grandi flotte che consegnano merci nei centri delle grandi città o fanno manutenzioni di reti estese. Ecco perché probabilmente varrebbe la pena di investire con più energia nel segmento, e di presentarsi con un Combo che abbia gli stessi pregi attuali ma un po’ più di confidenza con il presente e convinzione nel futuro.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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