sabato, 20 Aprile 2024
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Sanzioni: più equità con il Decreto del fare

Lo scorso 9 Agosto, come vi abbiamo puntualmente informato su questo sito, il “Decreto del fare”, su cui il governo sta puntando per il rilancio della nostra economia, è stato definitivamente convertito in legge. Da sottolineare, nell’ambito di questo documento, una novità importante per il settore dell’autotrasporto: l’eliminazione della disparità di trattamento tra vettori italiani e stranieri in merito al pagamento della cauzione, nel caso delle infrazioni previste dall’art. 202 del Codice della strada, per evitare il fermo del veicolo. Grazie alla modifica approvata, infatti,  anche per i conducenti italiani l’importo della cauzione ammonta sempre al minimo stabilito dalla norma violata (minimo edittale), mentre fino ad oggi è stato pari alla metà del massimo edittale.

Tra le norme contenute nel Decreto del fare, inoltre, c’è anche quella, entrata in vigore proprio ieri, che prevede uno sconto del 30% sulle multe che vengono pagate entro cinque giorni, provvedimento che si applica anche ai possessori di patente professionale nell’esercizio dell’attività di trasporto merci o persone. Uno sconto che l’associazione CNA-Fita ha naturalmente commentato favorevolmente, esortando tuttavia il legislatore a fare di più per equiparare  il sistema sanzionatorio dell’autotrasporto italiano a quello europeo o viceversa. “Su alcuni provvedimenti, come ha fatto notare la presidente Cinzia Franchini, il mercato unico europeo rimane purtroppo diseguale e ricco di contraddizioni”.

L’associazione dell’autotrasporto ha precisato che non si capisce «perché si dovrebbe esprimere soddisfazione per avere recuperato l’errore che il legislatore, ben oltre tre anni fa, aveva commesso generando una palese disparità tra autotrasportatori italiani e vettori esteri laddove i primi di fatto pagavano, immediatamente agli agenti accertatori, in caso di ricorso al verbale, una cauzione pari alla metà del massimo della sanzione pecuniaria prevista per la violazione, rispetto agli esteri che sborsavano la metà del minimo, generando di fatto una disparità di trattamento a svantaggio degli autotrasportatori italiani».

CNA-Fita ha precisato di ritenere «ancora insoddisfacente la soluzione data rispetto al contesto europeo. Oggi infatti l’Italia equipara, nel pagamento di talune sanzioni, i suoi vettori nazionali a quelli esteri. Tutto ciò non accade in Francia come in Germania, dove ovviamente il vettore francese o tedesco non è obbligato a pagare le contravvenzioni immediatamente in strada, agli agenti di Polizia, per evitare il blocco del camion e quindi della merce».

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