giovedì, 28 Marzo 2024
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La Corte dei Conti europea boccia Marco Polo

La Corte dei Conti europea, ha giudicato «inefficaci» i programmi “Marco Polo”, che dal 2003 hanno finanziato progetti finalizzati all’attuazione di servizi di trasporto volti a trasferire il trasporto delle merci dalla strada ad altre modalità, come il trasporto marittimo a corto raggio, le ferrovie e le vie d’acqua interne.

L’Istituzione ha presentato i giorni scorsi le conclusioni di una propria nuova relazione secondo cui questi programmi «sono inefficaci nella misura in cui i) gli obiettivi quantificati fissati sono stati conseguiti solo in misura molto limitata, ii) i programmi hanno avuto scarso impatto nel trasferire il traffico merci su strada verso altre modalità di trasporto, e iii) non vi sono dati per valutare i benefici attesi dalla riduzione dell’impatto ambientale del trasporto merci, dalla riduzione della congestione del traffico e dal miglioramento della sicurezza stradale» e pertanto dovrebbero essere soppressi nella loro forma attuale. «In parole semplici – ha spiegato Ville Itälä, il membro della Corte responsabile della relazione – i programmi sono stati inefficaci in quanto non hanno conseguito gli obiettivi che si erano prefissi e hanno avuto scarso impatto nel trasferire il traffico merci dalla strada verso altre modalità di trasporto; inoltre, non vi sono dati per valutare se gli obiettivi della politica siano stati conseguiti (in termini, ad esempio, di benefici per l’ambiente)».

La Corte dei Conti dell’UE ha precisato che l’audit ha tuttavia riscontrato che non è stato presentato un numero sufficiente di proposte di progetti pertinenti, in quanto la situazione di mercato e la normativa del programma hanno scoraggiato gli operatori dall’avvalersi di tale regime. La sostenibilità di una metà dei progetti controllati è limitata. Una delle principali constatazioni dell’audit è che vi sono seri indizi di “effetto inerziale”, cioè i progetti sarebbero stati avviati anche senza il finanziamento UE. Infatti – ha specificato la Corte – 13 dei 16 beneficiari controllati hanno confermato che avrebbero avviato ed effettuato il servizio di trasporto anche in assenza di sussidi. Inoltre, non vi sono dati affidabili per valutare i benefici sull’impatto ambientale del trasporto merci, in termini di riduzione della congestione del traffico e miglioramento della sicurezza stradale.

Sulla scorta di tale relazione la Corte dei Conti ha raccomandato di cessare il finanziamento UE ai servizi di trasporto merci che seguono lo stesso approccio dei programmi Marco Polo. Secondo la Corte, in futuro i finanziamenti dovrebbero dipendere da una valutazione d’impatto ex ante, che mostri se, e in che misura, si produca un valore aggiunto per l’UE. Inoltre occorrerebbe a tal fine una dettagliata analisi della domanda potenziale e delle pratiche migliori negli Stati membri.

Da InforMare

 

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