venerdì, 19 Aprile 2024
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Inefficienza doganale penalizza imprese

Le inefficienze burocratico amministrative e le carenze infrastrutturali penalizzano le imprese logistiche del nord est. L'associazione di riferimento delle imprese di trasporto, di spedizione e della logistica lanciano un appello al mondo produttivo: lottiamo assieme per un cambiamento.

Confetra Nord Est ha incontrato ieri mattina, in occasione della periodica riunione del Consiglio Direttivo, il senatore del Partito Democratico Marco Stradiotto al quale ha illustrato le criticità burocratiche ed amministrative che mettono in difficoltà un settore già penalizzato dalla crisi e si ripercuotono inevitabilmente sulla competitività del sistema economico del nord – est.
“Non è più possibile tacere di fronte alla situazione che viviamo ogni giorno – sottolinea il presidente di Confetra Nord Est Giulio Bresaola- la lentezza burocratica limita la nostra competitività e di conseguenza quelle delle imprese che affidano a noi le loro merci soprattutto per le operazioni di import-export. Ogni giorno subiamo incomprensibili lentezze degli sdoganamenti, controlli doganali, sanitari e veterinari previsti per legge che rallentano in modo inaccettabile il flusso delle merci. Intendiamoci noi capiamo che tutta una serie di controlli e verifiche è necessaria, non accettiamo però che tutto questo sia causa di ritardi ed extracosti.  Anche perchè nel resto dei porti europei i tempi di transito delle merci sono molto, ma molto più rapidi.  Il risultato è che le merci provenienti dal Far East destinate al nord Italia passano attraverso i porti del Nord Europa, Anversa, Rotterdam, pur a fronte di 4 giorni di navigazione in più rispetto ad un porto italiano. Eppure le merci che passano di là giungono prima, spesso a costi minori e con la certezza del transit time rispetto a quelle che scelgono gli scali nazionali. E' ora di dire basta.  Abbiamo aspettato  troppo tempo, quasi sette anni, lo sportello unico doganale, che doveva essere attivato entro il 27 luglio dello scorso anno,  ma del quale non vediamo ancora traccia. L'assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, recentemente si è detto disponibile a spingere perchè il Porto di Venezia sia il primo a sperimentarlo, speriamo di riuscire in questa impresa. Oggi abbiamo illustrato questa situazione e le possibili soluzioni anche al senatore Marco Stradiotto, perchè contribuisca a far capire anche nelle sedi istituzionali romane i nostri problemi.”
“Sono molto soddisfatto di questo incontro- commenta il senatore Marco Stradiotto- che mi ha permesso di approfondire la conoscenza delle problematiche del comparto. Capisco che la situazione è davvero complicata, e che  un intervento è necessario per le aziende di questo settore, ma in generale per tutte le imprese italiane che operano con l'estero. Mi metto a disposizione per questo, e ho chiesto al presidente Bresaola e a tutti i componenti del Consiglio direttivo di Confetra Nord Est di farmi avere in tempi brevi una nota completa e dettagliata dei nodi da affrontare, che spieghi anche le soluzioni tecniche possibili e che quantifichi anche il danno economico che il nostro Paese patisce a causa delle anomalie attuali”.
Problemi che dovrebbero interessare molto il Governo, visto che l'inefficienza del nostro sistema doganale e portuale crea danni a tutta l'economia e deprime anche le entrate per lo Stato. Ogni container che sceglie un porto straniero, è infatti una minor entrata fiscale per lo stato italiano. Ma finchè il sistema italiano non sarà paragonabile per efficienza a quello europeo, questo sarà molto difficile.  Significa anche porti che funzionano 24 ore al giorno, operazioni doganali effettuate in modalità pre – clearing, svolte cioè mentre i container sono ancora in navigazione, in modo che le merci una volta sbarcate escano immediatamente dal recinto portuale. Una pratica che ad esempio negli Usa è pratica corrente da almeno 20 anni.
“In Italia c'è da parte della Amministrazione Doganale un atteggiamento molto restrittivo e una percentuale decisamente più alta rispetto al Nord Europa di verifiche a volte con procedure da vero stato di polizia- continua Bresaola- mentre questo in Europa non succede. E' emblematico il caso dell'Olanda che ha varato a livello ministeriale un programma il cui obiettivo è rendere l'Olanda, entro il 2020, cito testualmente, il mercato leader in Europa per il controllo dei flussi di merci che passano attraverso uno o più paesi europei.  Un progetto, che secondo i calcoli del governo locale  porterà una crescita del Pil olandese di 7 miliardi di euro, mentre una recente indagine sulla situazione italiana ha evidenziato che i colli di bottiglia che attanagliano il nostro sistema logistico costano al nostro Pil la bellezza di 12 miliardi di euro.”
Bresaola sintetizza così in sei punti le misure da adottare per invertire la rotta:

1) attuare  subitolo sportello unico doganale
2) garantire la operatività H24 per l'invio telematico delle operazioni doganali
3) prevedere un solo Nulla Osta Sanitario a fronte di una unica dichiarazione doganale
4) cambiare gli obiettivi dell'Agenzia delle Dogane: non il raggiungimento di un maggior numero di verifiche ma il raggiungimento del numero di operazioni fatte da Olanda Belgio e Germania
5) adozione del pre – clearing come avviene nei porti del Nord Europa
6) possibilità di correzione autonoma per le operazione telematiche in procedura  domiciliata visto che eventuali errori non influiscono sull'analisi dei rischi

“Gia l'attuazione di queste azioni, permetterebbe un significativo recupero di efficienza e produttività- conclude Bresaola- certo che se si proseguirà con questo immobilismo, il futuro certamente non potrà essere positivo”. 

 

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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