giovedì, 28 Marzo 2024
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Il decreto della crescita

Sabato 15 giugno il Consiglio dei ministri ha approvato il così detto “decreto fare”, contenente, in una ottantina di articoli,  quelle che sono considerate le misure più urgenti per il rilancio economico del Paese e che riguardano infrastrutture, edilizia, imprese, fisco, scuola, semplificazioni burocratiche, ambiente e giustizia.

Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha sottolineato che questo provvedimento - unitamente al disegno di legge in materia di semplificazioni che verrà discusso  in settimana in Consiglio dei ministri – ha come base le 6 Raccomandazioni rivolte all’Italia dalla Commissione europea il 29 maggio 2013 nel quadro della procedura di coordinamento delle riforme economiche per la competitività (“semestre europeo”). In particolare, i diversi interventi rispondono alle raccomandazioni di semplificare il quadro amministrativo e normativo per i cittadini e le imprese, nonché di abbreviare la durata dei procedimenti civili, riducendo l’alto livello del contenzioso civile e promuovendo il ricorso a procedure extragiudiziali; sostenere il flusso del credito alle attività produttive anche diversificando e migliorando l’accesso ai finanziamenti; intensificare gli sforzi per scongiurare l’abbandono scolastico e migliorare qualità e risultati della scuola; proseguire la liberalizzazione nel settore dei servizi e migliorare la capacità infrastrutturale, incluso nel settore  dei trasporti.

Tra le misure considerate centrali per il rilancio dell’economia, e quelle che riguardano più da vicino il nostro settore, segnaliamo lo sblocco immediato di cantieri infrastrutturali in tutto il Paese. Il decreto contiene misure per un totale di oltre 3 miliardi di euro e con una ricaduta prevista a livello occupazionale di circa 30mila nuovi posti di lavoro (20mila diretti, 10 mila indiretti). Gli interventi finanziabili riguardano, tra gli altri, gli assi autostradali della Pedemontana Veneta e Tangenziale Esterna Est di Milano e l’autostrada Ragusa-Catania.

E’ anche previsto un programma di interventi di sicurezza stradale per 300 milioni di euro per la riqualificazione di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale.

Grande attenzione anche ai porti, che il decreto intende rilanciare attraverso la semplificazione e la facilitazione delle procedure per i dragaggi, la rimodulazione delle tasse portuali e l’implementazione dell’autonomia finanziaria dei porti per la manutenzione e la sicurezza.  

Il sostegno alle imprese si concretizza nell’impegno a riattivare il circuito del credito prevedendo il potenziamento del Fondo Centrale di Garanzia, per consentire l’accesso a una platea molto più ampia di piccole e medie imprese. A questo scopo, in particolare, si dispone la revisione dei criteri di accesso per il rilascio della garanzia che allargherà notevolmente la platea delle imprese che potranno utilizzare il Fondo ed è stato programmato un cospicuo rifinanziamento, in sede di Legge di Stabilità, che consentirà di attivare credito aggiuntivo per circa 50 miliardi.

Le Pmi potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo.

Per una lettura più approfondita e completa del decreto, si rimanda al seguente link: http://www.governo.it/Governo/ConsiglioMinistri/dettaglio.asp?d=71680  

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