venerdì, 29 Marzo 2024
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Fioccano polemiche

Quella di oggi è stata una giornata pesante per l’autotrasporto, costretto a fermarsi perché bloccato dai provvedimenti  emanati solo ieri dalle 11 Regioni interessate dal maltempo, nonostante, fanno notare le associazioni di categoria, l’allerta meteo fosse annunciata già da qualche giorno. ANITA, Confartigianato Trasporti, Federtrasporti sono tra le associazioni di categoria che hanno espresso forti perplessità sulla effettiva necessità di bloccare la distribuzione delle merci anziché affrontare la nevicata mettendo in campo i normali strumenti di pulizia delle strade.

E’ un problema che riguarda il Paese e che va ben oltre l’autotrasporto”, ha  affermato l’europarlamentare del PD Debora Serracchiani, commentando gli effetti del divieto di circolazione dei mezzi pesanti in attesa dell’ondata di maltempo. “Il nostro Paese non può continuare a farsi mettere in ginocchio – prosegue Serracchiani -  da una spruzzata di neve e tanto più di neve non ancora caduta. Occorre che il nostro sistema infrastrutturale sia messo in condizioni di servire il Paese in condizioni di normale avversità meteorologica: in inverno nevica ma non per questo si può fermare la nostra economia, che già non procede di corsa”. Per Serracchiani “le preoccupazioni degli autotrasportatori sono fondate, espresse con moderazione e meriterebbero ascolto”.

“Come al solito, si è espresso Emilio Pietrelli, presidente del Gruppo Federtrasporti, non è la neve a stupire, ma tante altre cose. Domande che faticano a trovare risposta: 1) perché, malgrado il sistema delle previsioni meteo abbia fatto passi da gigante e lavori ormai con forte anticipo rispetto al verificarsi degli eventi, ci si riduce a prendere decisioni drastiche con circa un paio di ore di preavviso? Non sarebbe possibile trovare la maniera di lavorare di prevenzione, così da dar modo alle stesse imprese di cambiare calendari e programmi di viaggio? 2) Perché in Italia rimane sufficiente una nevicata presunta per bloccare i veicoli? Ho ricevuto decine, forse centinaia di segnalazioni da parte di imprese che denunciano la sosta obbligata dei loro veicoli malgrado dall’alto non scenda nemmeno un fiocco di neve. 3) Perché l’unica soluzione praticabile rispetto alla neve rimane quella di bloccare la circolazione? Non ci si potrebbe attrezzare – come fanno tanti paesi più a Nord –per affrontare la nevicata, piuttosto che subirla con rassegnazione? 4) Perché abbiamo passato un intero autunno e uno stralcio di inverno a ragionare su pneumatici da neve e catene per poi riscontrare che basta la presunzione di una nevicata per rendere inutile ogni acquisto al riguardo? 5) Ma come sistema paese possiamo veramente permetterci il lusso di bloccare – meglio, di «congelare» – l’economia soltanto per una nevicata che fatica a imbiancare il paesaggio? E soprattutto, quanto ci costerà tutto questo, più o meno dell’IMU? Sì, è vero, quest’ultima domanda è un po’ retorica. Ma tanto non ci sarà mai nessuno che ci proporrà di restituirci il danno provocato da questa triste mattina d’inverno.

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