giovedì, 25 Aprile 2024
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FIAP, giudizio sulla ripartizione dei fondi

Ieri 3 aprile, alla presenza del Vice Capo di Gabinetto del MIT, d.ssa Di Matteo, si è tenuto a Roma un incontro con le associazioni dell’autotrasporto sulla questione della ripartizione dei fondi strutturali per il settore (pari a 240 mln €), per il triennio 2019/2021.

La proposta del Ministero sulla quale si è registrata la condivisione delle associazioni presenti, vede uno stanziamento pari a 140 ml di € alla voce “Riduzioni compensate pedaggi autostradali”. Peraltro, durante la riunione la d.ssa Di Matteo ha dato notizia che, verosimilmente che all’interno del Fondo per le infrastrutture, una quota (indicata in 100 mln €, da ripartire su più esercizi) verrà riservata all’autotrasporto per favorire il ricambio veicolare.

In merito a ciò, la FIAP esprime il proprio giudizio critico rispetto all’esito della ripartizione dei fondi. “Una delusione legata soprattutto al fatto che si è scelta la strada di continuare a destinare buona parte dei fondi riservati al settore, per una riduzione dei pedaggi che, per le ragioni sopra evidenziate, la categoria potrebbe, anzi dovrebbe giustamente chiedere al concessionario. Una delusione alimentata dal fatto che si prosegue con la politica della distribuzione a pioggia di tali provvidenze, senza l’applicazione, ad esempio, di modelli premiali rivolti ad aziende virtuose. Una scelta che ha penalizzato, sostanzialmente, quella parte dei fondi per l’autotrasporto che da sempre proiettano i propri effetti sulla professionalità e la competitività delle imprese, ossia la formazione – ridotti a 5 mln rispetto al valore doppio riservato nel triennio precedente – e gli investimenti. Questi ultimi, ad esempio, rivolti al ricambio generazionale dei veicoli che ogni giorno percorrono le strade” si legge nel comunicato.

“C’è bisogno discontinuità con il passato per andare oltre e raggiungere nuovi obiettivi, e la FIAP è ancora fiduciosa nell’operato di un Governo, che proprio del termine “discontinuità” ha fatto la propria bandiera, verso un settore che conta circa 50 miliardi di fatturato e oltre 320.000 addetti, vitale per il nostro Paese, e che opera un contesto in continuo e veloce cambiamento”conclude l’Associazione.

 

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