venerdì, 19 Aprile 2024
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Divieto settoriale in Tirolo: ANITA “un danno per l’autotrasporto”

Si susseguono con sempre maggiore insistenza notizie circa la volontà del Tirolo di introdurre nuovamente il divieto settoriale per l’autotrasporto.
 
Il divieto in argomento, giustificato dal governo austriaco con la volontà di trasferire i flussi di traffico alla ferrovia e rispondere all’esigenza di migliorare la qualità dell’aria nella valle dell’Inn, sarebbe applicato solamente ad alcune tipologie di merce e agli autocarri, o complessi di veicoli, con massa complessiva a pieno carico superiore a 7,5 tonnellate. Ciò riguarderebbe solamente le merci in transito e non le merci aventi come destinazione il Tirolo.
 
Questo ennesimo tentativo di inserimento di un divieto settoriale per merceologia trasportata da parte del Tirolo è sconcertante – ha dichiarato Thomas Baumgartner, Presidente di ANITA – poiché rappresenta una limitazione alla libera circolazione delle merci e lede non soltanto l’attività delle imprese di autotrasporto, ma anche quella di interi settori dell’economia nazionale”.
 
Il divieto tanto voluto dal Tirolo, per come è stato predisposto in passato, appare incomprensibile considerando che in tali aree esistono strutture idonee al trasferimento delle merci sui treni. Per di più, non tiene conto dell’importanza, per i committenti, di mantenere la propria libertà di scelta sulla modalità di trasporto da utilizzare per la propria merce, che sia essa stradale, ferroviaria, marittima, aerea o una combinazione tra due o più delle diverse modalità”.
 
Tale forma di divieto è stata bocciata per ben due volte dalla Corte di Giustizia europea che ha valutato la limitazione alla circolazione sproporzionata da parte del governo austriaco il quale, peraltro, non ha analizzato sufficientemente la possibilità di ricorrere a misure meno restrittive per raggiungere gli obiettivi ambientali perseguiti.
 
ANITA si è prontamente attivata presso le autorità europee, nello specifico con la DG Trasporti e con la DG Imprese, per evidenziare i danni che tale divieto comporterebbe all’economia di tutta Italia; ora attende che anche le confederazioni e tutti i settori interessati da tale misura si attivino nello stesso senso.
 
Siamo favorevoli e aperti a iniziative per la salvaguardia ambientale volte a tutelare in primis la vita dei cittadini europei e siamo ben disposti anche a collaborare per la definizione delle stesse – ha concluso Baumgartner – ma non intendiamo in nessun modo tollerare politiche travestite da tematiche sensibili che hanno, invece, scopi differenti e che non rispondono alle regole europee come, ad esempio, già accade con l’eccessivo costo del pedaggio autostradale notturno vigente sull’asse Innsbruck-Brennero”.

Da ANITA

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