venerdì, 29 Marzo 2024
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Cielo unico europeo: esiste ma non funziona

Il Cielo unico europeo, vale a dire il progetto “faro” diretto alla creazione di uno spazio aereo europeo unico, in grado di triplicare la capacità e dimezzare i costi del traffico aereo, “non funziona”. Il Vicepresidente Siim Kallas, Commissario europeo ai trasporti, ha annunciato la sua intenzione di presentare nella primavera del 2013 nuove proposte legislative dirette ad accelerarne la realizzazione nonché di adottare tutte le iniziative necessarie per l’applicazione delle norme tra le quali l’avvio di eventuali procedimenti di infrazione.
Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano ogni anno costi straordinari per quasi 5 miliardi di euro. Tale frammentazione aggiunge 42 chilometri alla distanza di un volo medio, costringendo gli aeromobili a consumare più carburante, generare maggiori emissioni, pagare maggiori diritti di utilizzo, già costosi di per sé, oltre a provocare maggiori ritardi. Gli Stati Uniti controllano lo stesso spazio aereo, con un traffico superiore, per la metà del costo.
Parlando alla conferenza di alto livello “Il Cielo unico europeo: è tempo di agire”, che si è tenuta lo scorso venerdì a Limassol (Cipro), il Vicepresidente Kallas ha dichiarato ”Ho sempre affermato che il Cielo unico europeo è la mia massima priorità. E’ troppo importante per permettergli di fallire. Siamo rimasti troppo indietro rispetto alle nostre ambizioni originali. Dopo più di dieci anni, i problemi fondamentali rimangono gli stessi: una capacità troppo ridotta genera un potenziale di impatto negativo sulla sicurezza ad un costo troppo elevato. Si avvertono segni di cambiamento, ma i progressi complessivi sono troppo lenti e troppo limitati. Dobbiamo pensare ad altre soluzioni e applicarle rapidamente. La frammentazione nazionale è eccessiva. I miglioramenti promessi non si sono concretizzati.”
Il 2012 è un anno critico per il Cielo unico europeo, in quanto prevede l'entrata in vigore, entro il mese di dicembre, di quattro elementi essenziali, tra i quali i 9 blocchi funzionali di spazio aereo (FAB). Il Vicepresidente ha ammonito che, considerando i progressi compiuti fino ad oggi, vi è ancora molta strada da fare per la creazione di un unico spazio aereo. Egli ha affermato, ad esempio, che mentre i FAB devono essere istituiti “Adesso dobbiamo fare in modo che determinino un valore aggiunto. Per il momento è chiaro che il loro contributo ad uno spazio aereo integrato e non frammentato sarà limitato se non pari a zero.” Il commissario ha annunciato che al fine di assicurare i progressi necessari, la Commissione si avvarrà ampiamente dei suoi poteri esecutivi, se necessario avviando procedimenti di infrazione.
Inoltre, nella primavera del 2013, la Commissione presenterà delle proposte dirette a rafforzare il quadro giuridico esistente del Cielo unico, al fine di accelerare le riforme in corso. Le proposte comprenderanno misure per rafforzare:
1. il sistema di prestazioni. Raggiungere gli obiettivi prestazionali per incrementare la capacità dello spazio aereo europeo e tagliare i costi significa andare al cuore del Cielo unico europeo. Si tratta di aspetti vitali per il suo intero successo.
Nel luglio 2012 la Commissione ha approvato i piani nazionali per ridurre i costi e aumentare la capacità per il periodo 2012-2014. La Commissione intende innalzare in misura significativa il livello di ambizione per quanto riguarda gli obiettivi prestazionali per il periodo 2015-2019. Inoltre, nel 2013 le proposte relative al Cielo unico europeo permetteranno alla Commissione di disporre di tutti i poteri necessari per chiedere agli Stati membri e ai FAB di rispettare gli obiettivi convenuti e rafforzare l’indipendenza dell’organo di valutazione delle prestazioni.
2. Sono attualmente in fase di costituzione nove blocchi funzionali di spazio aereo (FAB). La Commissione presenterà delle proposte per assicurare che questi blocchi di gestione del traffico aereo regionale portino a effettivi miglioramenti operativi. Gli Stati membri dovranno sviluppare piani strategici e operativi a livello di FAB. Non è sufficiente la loro esistenza sulla carta: i FAB devono permettere di raggiungere rapidamente risultati operativi effettivi.
3. Il gestore di rete per l’Europa La Commissione rafforzerà i poteri del gestore di rete, in particolare per consentirgli di assumere delle funzioni paneuropee più centralizzate, ad esempio per quanto riguarda il progetto dello spazio aereo, includendo la pianificazione delle rotte. Ciò contribuirà a massimizzare l'efficienza della rete.
4. Ulteriore riforma della fornitura dei servizi di navigazione aerea La Commissione proporrà di concentrarsi maggiormente sulle funzioni “core” consentendo ai fornitori di servizi di offrire servizi ausiliari. Essa proporrà anche di rafforzarne la separazione dai rispettivi regolatori nazionali.
Tutto questo dipende dal successo della fase di installazione del programma SESAR – il braccio tecnologico del cielo unico. La Commissione presenterà fra non molto le proprie proposte in merito alla governance e ai regimi di finanziamento al Consiglio e al Parlamento europeo.
Il Cielo unico europeo è un'iniziativa “faro” europea diretta a riformare l’architettura del controllo del traffico aereo europeo e a far fronte alle future esigenze di capacità e sicurezza. Avvalendosi delle iniziative avviate alla fine degli anni novanta, il pacchetto Cielo unico I (SES I) è stato adottato nel 2004, il pacchetto Cielo unico II (SES II) è stato adottato nel 2009.

La piena attuazione del Cielo unico consentirà di:
• decuplicare il livello di sicurezza,
• triplicare la capacità dello spazio aereo,
• ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo,
• ridurre del 10% l’impatto sull’ambiente.
Prossime tappe
La Commissione presenterà le nuove proposte sul Cielo unico nella primavera del 2013. Le proposte legislative dovranno essere approvate dagli Stati membri e dal Parlamento europeo prima di diventare legge.

Cielo unico europeo: fatti e cifre essenziali
I cieli e gli aeroporti europei sono a rischio di saturazione. Ogni anno, circa 1,4 miliardi di passeggeri passano per gli oltre 440 aeroporti europei. Ogni giorno vengono effettuati circa 27 000 voli controllati, il che significa che 10 milioni di passeggeri attraversano i cieli europei ogni anno. L’80% di questi voli sono effettuati all’interno dell’UE.
La situazione attuale è gestita con competenza dal settore del trasporto aereo europeo, ma in condizioni economiche normali, si prevede che il traffico aereo cresca fino al 5% all’anno. Raggiungendo quasi 17 milioni di voli entro il 2030. Nel 2030 il numero di aeromobili che solcherà i cieli europei sarà pari a quello degli abitanti di Pechino.
Se non interveniamo si creerà una situazione di caos. Non solo in Europa si dovrà respingere una larga parte della domanda potenziale, ma saremo anche esposti a ritardi e cancellazioni in misura senza precedenti. Se non si prendono provvedimenti, i costi legati alla congestione aumenteranno di circa il 50% entro il 2050.
Il problema centrale è rappresentato dalla frammentazione e dall’inefficienza dei sistemi di gestione del traffico aereo in Europa.
Lo spazio aereo dell’UE rimane frammentato in 27 sistemi di controllo nazionali, che prestano servizi da circa 60 centri di traffico aereo mentre lo spazio aereo è diviso in più di 650 settori. Ciò significa che lo spazio aereo è attualmente strutturato attorno ai confini nazionali e quindi i voli spesso non possono seguire rotte dirette. In media, in Europa, gli aeromobili volano 42 chilometri più dello stretto necessario a causa della frammentazione dello spazio aereo, comportando durate di volo superiori, maggiori consumi di carburante ed emissioni di anidride carbonica.
Inoltre, le attuali tecnologie di gestione del traffico aereo, progettate negli anni cinquanta, risultano ora superate.
Le inefficienze dovute alla frammentazione dello spazio aereo europeo comportano costi straordinari per circa 5 miliardi di euro all’anno. Tali costi vengono trasferiti sulle imprese e i passeggeri. Il controllo del traffico aereo attualmente rappresenta dal 6 al 12% del costo di un biglietto.
L’efficienza del sistema di gestione del traffico aereo degli USA è il doppio di quella dell’UE; tale sistema gestisce un numero doppio di voli per un costo analogo da un numero di centri di controllo che è circa un terzo di quelli europei.
Di fronte a queste sfide, alla fine degli anni novanta, sono state presentate delle proposte per creare un Cielo unico europeo, eliminando i confini nazionali nello spazio aereo, al fine di costituire un unico spazio aereo europeo in grado di:
a) decuplicare il livello di sicurezza
b) triplicare la capacità dello spazio aereo
c) ridurre del 50% i costi di gestione del traffico aereo
d) ridurre del 10% l'impatto ambientale.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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