sabato, 20 Aprile 2024
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Anche SMET va a gas

La direzione è quella. Ormai è chiaro. I carburanti alternativi sono una esigenza ambientale ed economica, soprattutto per gli operatori logistici, in cerca di un TCO sempre più basso.
In attesa dei motori elettrici, che devono risolvere ancora molti problemi in termini di autonomia e smaltimento, la scelta della maggior parte delle Case costruttrici e dei loro clienti è quella del gas e, più precisamente, dell’LNG. Ora che le infrastrutture si stanno ampliando, infatti, risulta sempre più facile rifornirsi del metano liquefatto. In più, Costruttori come IVECO sono riusciti a sviluppare motori con autonomia fino a 1500 chilometri.

SMET, primario operatore logistico di Salerno, ha dichiarato addirittura di voler avere la propria intera flotta di veicoli alimentati a gas. Abbiamo parlato con Domenico De Rosa, Amministratore Delegato del Gruppo SMET per capire meglio la loro scelta.

 

Il Gruppo SMET ha recentemente annunciato che, entro il 2022, la totalità della sua flotta sarà composta esclusivamente da Eco Truck LNG. Quali sono le motivazioni che stanno alla base di una svolta così forte?
Ad orientarci verso i mezzi a trazione alternativa è stata la visione responsabile che caratterizza le scelte del Gruppo SMET. La sostenibilità ambientale è da sempre una nostra priorità e proprio per questo motivo, oltre 20 anni fa, abbiamo scelto di essere pionieri e precursori nello sviluppo di un’intermodalità spinta a livello europeo. Oggi, con l’annuncio ufficiale di una nuova flotta di Eco Truck LNG che diventerà realtà entro il 2022, il Gruppo SMET lancia la logistica sostenibile 2.0 – in grado di coniugare intermodalità e decarbonizzazione – e conferma definitivamente la sua vocazione alla tutela dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile.

Per quale motivo vi siete orientati sull’LNG e non su altri carburanti alternativi?
La scelta è stata effettuata nel 2014 quando abbiamo iniziato a collaborare con il nostro partner di riferimento IVECO per promuovere lo sviluppo e l’evoluzione degli Eco Truck di ultima generazione a trazione LNG. Tutt’oggi riteniamo che l’utilizzo del gas metano liquido sia l’unica reale alternativa al gasolio.

A suo parere l’utilizzo del carburante LNG rappresenta solo una fase di transizione verso il trasporto elettrico oppure è l’opzione definitiva per il lungo raggio?
Allo stato attuale, anche in considerazione dei risultati scaturiti dai numerosi test effettuati in tal senso, ritengo che l’alimentazione elettrica non rappresenti un’alternativa efficace al diesel. Ad oggi l’unica reale alternativa al carburante tradizionale sul lungo raggio restano gli Eco Truck alimentati a LNG

Da quanti mezzi è composta oggi la flotta del Gruppo SMET e quale tipologia di logistica l’azienda fornisce ai clienti?
Oggi la nostra flotta è composta da circa 3.000 unità di carico, con circa 900 truck di proprietà. Ai nostri clienti offriamo sostanzialmente servizi di logistica integrata, con una rete di sistemi innovativi e altamente tecnologici, propri dell’industria 4.0.

Confermate la scelta effettuata in termini di mezzi monomarca (IVECO) oppure pensate di orientarvi in futuro anche su altre case produttrici?
Come ho già avuto modo di ricordare, sono ormai trascorsi più di 4 anni da quando abbiamo scelto di lavorare insieme a questa casa produttrice per promuovere e implementare lo sviluppo degli Eco Truck a LNG di ultima generazione. Da allora IVECO ci ha sempre garantito un rapporto privilegiato e altamente customizzato, con prodotti personalizzati in base alle nostre esigenze. Ci riteniamo pienamente soddisfatti e non pensiamo di orientarci su altre case produttrici.

Di cosa anno bisogno le aziende del settore trasporti, sia dal punto di vista dei prodotti che da quello delle infrastrutture, per effettuare definitivamente la svolta green?
E’ ovviamente fondamentale la capillarizzazione degli impianti di distribuzione LNG sull’intera rete autostradale. In tal senso, la recente inaugurazione dell’impianto di rifornimento sul raccordo autostradale Avellino-Salerno è stato un segnale positivo, che spero si possa ripetere presto anche in altre aree italiane. Ritengo però che sia prima di tutto necessario un radicale cambio di mentalità da parte degli operatori del trasporto, che devono affrontare con serenità e determinazione la svolta green delle loro aziende. Noto infatti nel nostro settore una resistenza diffusa, simile per molti aspetti a quella che registrammo più di 20 anni fa, quando per primi sostenemmo la necessità di porre attenzione alla tutela dell’ambiente e di sviluppare l’intermodalità a discapito del tutto strada. Sono certo che gli operatori del trasporto, anche in questo caso, sapranno superare perplessità e scetticismi

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile
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