venerdì, 29 Marzo 2024
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Senza autonomia finanziaria porti senza futuro

Senza un’autonomia finanziaria, il sistema portuale italiano farà ben pochi passi avanti. Il presidente di Assoporti, Francesco Nerli, incassando il consenso del cluster marittimo, ha richiamato oggi il Governo al rispetto di impegni precisi e di norme di legge senza i quali i porti italiani non potranno recuperare competitività in un mercato internazionale che non ammette né ritardi, né esitazioni.
Secondo Nerli, che ha presieduto l’Assemblea dell’Associazione dei porti italiani, il testo della riforma portuale, licenziato dal Consiglio dei Ministri, è largamente insoddisfacente ed è indispensabile procedere a una revisione radicale del testo in Parlamento. Appello  questo che Luigi Grillo, presidente della Commissione Lavori Pubblici, Comunicazioni del Senato, ha raccolto alzando il tono della polemica contro il Ministro Tremonti e impegnandosi a rilanciare in Parlamento un’autonomia finanziaria in grado di “garantire” ai porti almeno i 400 milioni annui che sono stati lo stanziamento medio ai porti dal 1998 al 2007, attingendoli da quei 9 miliardi di gettito Iva che i porti hanno assicurato allo Stato nel solo 2009.
Nella sua relazione il presidente Nerli ha sostenuto con forza la necessità di una norma strutturale che crei anche le basi per attivare forti investimenti privati nei porti, garantendo continuità di risorse per assicurare e finanziare la manutenzione ma anche lo sviluppo di nuove infrastrutture portuali e logistiche.
Ha anche elencato i punti chiave di interventi indispensabili, che in gran parte – alla luce di ormai vecchi impegni del Governo – dovrebbero essere stati già attuati. Fra questi il reintegro dei fondi per la manutenzione, la continuità dei programmi d’investimento infrastrutturale. E inoltre, a favore delle imprese, la parziale fiscalizzazione (5 punti) degli oneri sociali, una riduzione delle accise sui prodotti energetici, benefici fiscali per le navi di cabotaggio, la proroga degli incentivi al combinato terra-mare, il consolidamento delle indennità di mancato avviamento per i lavoratori portuali temporanei.
Impegni a fronte dei quali si sono concretizzate solo due misure, per altro molto controverse e criticabili, quali un intervento sulle tasse portuali che sposta una volta di più – ha sostenuto Nerli – dalla fiscalità generale ai singoli porti e alle singole Autorità Portuali, l’onere di recuperare competitività, erodendo ulteriormente le loro capacità di investimento; senza parlare poi dei tagli orizzontali della spesa in modo indifferenziato, per amministrazioni ed enti pubblici, ivi comprese le Autorità Portuali.
Il presidente di Assoporti ha quindi focalizzato l’attenzione sulla necessità di coordinare le norme in materia di sicurezza e di non abbassare la guardia su due tematiche strategicamente importantissime quali sono la collocazione armonica del sistema portuale sulle reti Ten e un coordinamento fra le varie modalità di trasporto che postula scelte anche coraggiose sia in tema di trasporti ferroviari che di autotrasporto.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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