martedì, 16 Aprile 2024
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Livorno, la sfida è portare i semirimorchi sul treno

Far diventare l’Interporto Vespucci lo scalo ferroviario di riferimento del sistema portuale dell’Alto Tirreno per l’instradamento su ferrovia dei semirimorchi diretti al nord Italia e al centro Europa. Come? Usando le tracce notturne sulla tratta Firenze-Bologna.

L’obiettivo è ambizioso e permetterebbe al porto di Livorno di convogliare, via Interporto, una quota parte dei rotabili verso i nodi ferroviari di Novara e Melzo o verso quelli di Verona e Padova, con destinazione finale Svizzera, Olanda, Germania, Austria e Slovenia.

È a questo che puntano l’amministratore delegato del Polo di Guasticce, Bino Fulceri, e il presidente dell’Autorità di Sistema Livorno-Piombino, Stefano Corsini, il quale non ha mai fatto mistero di considerare lo sviluppo dei collegamenti ferroviari una delle partite più importanti da giocare nell’immediato futuro.

Lo scavalco tra lo scalo labronico e l’Interporto; la Collesalvetti- Vada, la Prato-Bologna e i collegamenti ferroviari con il porto di Piombino, sono i tasselli fondamentali di un progetto di sistema portuale che vuole rafforzare le proprie potenzialità sul lato terra. E l’Interporto, così vicino al porto di Livorno e alle principali linee viarie e ferroviarie, può ambire a diventare a tutti gli effetti un polmone logistico per le attività di prestivaggio e partenza di semirimorchi in transito.

L’Interporto è pronto da tempo e ha tutte le carte in regola per assumere questo ruolo: la struttura è già dotata al suo interno di un terminal di 60 mila mq dedicato ai semirimorchi (il Terminal Autostrade del Mare, della Trailer Service) e di un terminal di 18mila mq dedicato al trasporto combinato strada/rotaia (ferroutage).

L’idea, promossa da Fulceri, è ora quella di sviluppare un progetto di fattibilità tecnica economica per la realizzazione di un nuovo servizio intermodale per le autostrade del mare che rafforzi la sinergia tra il porto di Livorno e l’Interporto e che consenta lo spostamento dalla strada alla rotaia di quota parte dei semirimorchi in transito dallo scalo labronico.

L’anno scorso Livorno ha movimentato 389.961 mila mezzi, di cui 191.468 in sbarco e 198.493 in imbarco, non raggiungendo per un soffio il record del 2007, quando furono sbarcati/imbarcati 406 mila mezzi. I semirimorchi vengono oggi movimentati su strada. L’obiettivo è quindi chiaro: aumentare il trasporto merci su rotaia per ridurre l’impatto ambientale sul territorio e liberare così le strade dai camion.

È per questo motivo che l’idea progettuale elaborata dal Vespucci vede come coprotagonista la Regione Toscana, che – come ha affermato Giovanni Bonadio, membro designato dal consiglio regionale a sedere nel Comitato di Gestione – ha tutto l’interesse a rafforzare l’intermodalità e a rendere più competitivo il sistema portuale. Centrale, assieme all’Adsp dell’Alto Tirreno, il ruolo giocato da Rete Autostrade Mediterranee S.p.a, struttura operativa in house del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che promuove attività connesse alla realizzazione di un sistema integrato di servizi di trasporto. A breve verrà firmato un protocollo di intesa tra le parti, nel frattempo da parte del Polo di Guasticce e della Port Authority Livorno-Piombino è stata avviata una indagine mirata sul campo, i cui risultati verranno presentati in occasione della firma del protocollo di intesa.

A. Trapani
A. Trapanihttps://www.andreatrapani.com
Redattore e Responsabile Area Web Trasportare Oggi in Europa
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