giovedì, 25 Aprile 2024
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La crisi non ferma Hupac

Nonostante il forte crollo del traffico riscontrato a fine 2008, l’operatore del trasporto combinato Hupac ha registrato una crescita dell’1,8% e un risultato d’esercizio positivo. Nell’anno di crisi 2009, Hupac conserva la rete di trasporti e procede con gli investimenti in nuovi terminal. La crisi economica lascia comunque tracce evidenti nella rete europea. Se all’inizio del 2008 si registravano tassi di crescita a due cifre, nel corso dell’anno la domanda ha rallentato e nell’ultimo trimestre ha subito un vero e proprio tracollo. Il trasporto combinato transalpino non accompagnato attraverso la Svizzera ha registrato, per la prima volta dopo anni, un risultato negativo (-2,3%).
Trainato dalla forte crescita nel trasporto non transalpino (+14,1%), il traffico totale ha tuttavia ottenuto un risultato positivo dell’1,8%. Nel primo trimestre del 2009, il volume di traffico è rimasto ampiamente al di sotto del livello dell’anno precedente, pari a un calo tra il 20 e il 25 percento. “In brevissimo tempo, la più grave crisi economica degli oltre quarant’anni di storia di Hupac ha massicciamente ridimensionato lo scambio di merci in Europa, e di conseguenza anche il trasporto combinato”, ha spiegato il presidente del Hans Jörg Bertschi.

Il forte calo della domanda di servizi di trasporto colpisce in modo particolarmente gravoso il trasporto combinato, anello di congiunzione tra strada e rotaia. La strada infatti può ridurre più rapidamente le capacità in eccesso e reagire in modo più flessibile alla nuova situazione di mercato di quanto sia possibile per il sistema ferroviario. Il funzionamento della rete sarà mantenuta in tutti i mercati principali. L’adeguamento della capacità alla domanda avviene in accordo con i clienti, ad esempio attraverso la riduzione della frequenza, l’adozione di soluzioni gateway e l’eliminazione di doppioni. Uno sviluppo positivo si è riscontrato per quanto riguarda la qualità in termini di puntualità dei treni. Nel 2008 l’indice di puntualità è salito di quattro punti percentuali raggiungendo il 79%. A causa del netto calo della densità di traffico sulla rete, nel primo trimestre del 2009 questo indice ha guadagnato ulteriori sei punti percentuali, arrivando all’85%.

Nonostante la crisi, Hupac integra la sua rete di trasporti Shuttle Net con nuove relazioni. Nel traffico nord-sud, si concentra sul segmento in crescita del trasporto di veicoli di 4 metri d’altezza, ad esempio con il collegamento di recente introduzione tra Taulov e Verona attraverso il Brennero o con una nuova relazione tra Colonia e Novara via Lötschberg.
La forte flessione dello scambio internazionale di merci nell’ordine di oltre il 20% si ripercuote in modo particolarmente gravoso sul trasporto combinato. Il calo dei volumi costringe gli operatori a cancellare i collegamenti non sufficientemente sfruttati a causa degli elevati costi fissi.

La rete europea del trasporto combinato si assottiglia ed incombe il pericolo di un effetto domino: se i trasporti si trasferiscono su strada, sarà necessario sospendere ulteriori collegamenti, un rischio che minaccia non solo Hupac, bensì l’intero trasporto combinato in Europa. Insieme alle ferrovie, Hupac ha elaborato un programma congiunturale per contrastare il trasferimento inverso dei trasporti dalla rotaia alla strada. Sulle principali relazioni transalpine, Hupac concede uno sconto congiunturale. È in discussione anche il sostegno al trasporto combinato da parte dell’Ufficio federale dei trasporti, mediante ulteriori incentivi per il trasferimento. Nonostante la crisi Hupac continua a credere nel futuro del trasporto combinato.

Procedono gli investimenti strategici nei terminal quali, ad esempio, la costruzione del Hta Hupac Terminal Antwerp e del terminal Combinant ad Anversa in collaborazione con Basf e IFB. Entrambi gli scali andranno in funzione all’inizio del 2010. Anche nel terminal di Busto Arsizio – Gallarate procedono i lavori di potenziamento ed ampliamento dell’impianto. Per tenere il passo con la concorrenza su strada occorrono infrastrutture efficienti che rispondano alle esigenze del mercato e consentano alla ferrovia di ottenere i necessari aumenti di produttività. Esempi in tal senso sono il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria a sud delle Alpi fino a Busto/Milano per treni fino a 750 metri di lunghezza in conformità agli standard realizzati a nord delle Alpi. Da affrontare con urgenza è anche il rapido ampliamento delle tratte d’accesso Nfta ad un’altezza di 4 metri, al fine di trasferire su rotaia i moderni semirimorchi di grandi dimensioni.

Da Shippingonline

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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