sabato, 20 Aprile 2024
HomeLogisticaAutostrade del Mare: W l'intermodalità

Autostrade del Mare: W l’intermodalità

Un altro “modus viaggiandi” e intermodalità pura. Le Autostrade del Mare rappresentano una delle opportunità attraverso cui quote di traffico stradale possono essere intercettate e spostate sulla modalità marittima, permettendo al vettore stradale di “salire sulla nave” e di percorrere una parte del viaggio a bordo. Far viaggiare container, automezzi e passeggeri sulle navi migliora i collegamenti a corto raggio esistenti e crea nuovi collegamenti a corto raggio sostenibili, regolari e frequenti. Un’agevolazione insomma alle comunicazioni con regioni periferiche del continente europeo ed al rafforzamento delle reti fra i paesi dell’UE.

In quest’ambito abbiamo intervistato Guido Grimaldi, Presidente di A.L.I.S. (Associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile), nata nel 2016 dalla volontà di promuovere il trasporto intermodale in Italia, facendone conoscere i vantaggi alle aziende italiane che operano nel settore dell’autotrasporto. Ci ha tolto qualche curiosità relativamente al mondo delle AdM.

Quali sono le caratteristiche indispensabili di un complesso logistico per diventare AdM?

Le Autostrade del Mare sono un servizio di trasporto marittimo delle merci, alternativo alla viabilità ordinaria su strada, che prevede linee di cabotaggio di più imprese per svolgere collegamenti tra il Nord ed il Sud Italia e negli Stati Europei che si affacciano sul Mar Mediterraneo. È proprio da questa definizione che possiamo partire per meglio comprendere quali siano le caratteristiche necessarie ed imprescindibili affinché un complesso logistico possa essere definito AdM.

Tra le principali si devono innanzitutto menzionare la frequenza e la qualità del servizio: frequenza plurisettimanale o addirittura giornaliera (optimum per le linee dell’AdM) e qualità intesa in termini di puntualità ed assistenza al cliente. Non è da sottovalutare un’altra importante caratteristica delle AdM: la solidità del servizio; questa va intesa come capacità dello stesso di garantire una continuità nel tempo e di essere quindi affidabile, prerogativa imprescindibile per i clienti che utilizzano tale tipologia di trasporto.

Infine mi preme sottolineare quanto sia importante l’espansione del network di servizi offerti. Una rete di Autostrade del Mare ben ramificata e ben connessa, crea una maggiore possibilità di collegamenti alternativi e/o complementari che offrono l’opportunità di sviluppo per nuovi traffici e quindi una maggiore qualità del servizio.

Relativamente alle politiche di sostegno ed incentivazione delle AdM a che punto siamo?

Questo è un tema, a mio avviso, tanto delicato quanto importante.

Negli anni passati abbiamo visto come siano già state adottate politiche di incentivazione all’utilizzo ed allo sviluppo delle AdM, è il caso dell’Ecobonus.Tale incentivo aveva l’obiettivo di trasferire quote di traffico dalla strada al mare versando direttamente un contributo agli autotrasportatori.

L’Ecobonus ha incentivato molte aziende ad utilizzare il trasporto intermodale marittimo, favorendo così la riduzione dell’incidentalità, la decongestione stradale e la riduzione di emissioni di Co2, assicurando forme di trasporto ecosostenibili.

Si sente adesso, invece, parlare di Marebonus, incentivo finalizzato a sviluppare la modalità combinata strada-mare, attraverso la creazione di nuovi servizi marittimi ed il miglioramento di quelli già esistenti. A differenza dell’Ecobonus, il Marebonus è rivolto alle imprese armatrici che presentano progetti triennali per la realizzazione di nuovi servizi marittimi Ro-Ro e Ro-Pax o per miglioramento di quelli esistenti.

In qualità di Presidente dell’ALIS, avrei auspicato nel ritorno dell’Ecobonus ma ritengo che il Marebonus sia una valida alternativa ed è importante che entri in vigore.

Quali sono attualmente, i limiti delle AdM per il nostro Paese?

Le AdM sono di estremo rilievo e quindi è giusto dare grande attenzione a questo comparto che nonostante le difficoltà operative e le lacune infrastrutturali, si è sviluppato notevolmente, e rappresenta oggi un’eccellenza del sistema di trasporto nazionale.

Il forte impegno di alcune Compagnie di Navigazione, del gotha e dell’eccellenza dell’autotrasporto che crede ed investe nell’intermodalità marittima, la lungimiranza di alcuni Presidenti di Autorità Portuali, la sensibilità e l’impegno di alcune comunità portuali, così come il costante supporto istituzionale, hanno creato in alcuni scali un mix di elementi ottimale per lo sviluppo di un network di Autostrade del Mare senza precedenti e meglio ancora si potrà fare in futuro con la plurimodalità “ferro-mare”.

Dott. Grimaldi, ci spieghi i vantaggi concreti nell’utilizzo delle AdM..

Senza dubbio molteplici. Sicuramente l’aspetto principale riguarda la sostenibilità ambientale, tema a cui siamo tutti sempre più sensibili e verso cui tutte le aziende ed anche i consumatori finali dedicano un’attenzione particolare per fare le proprie scelte. Il trasporto marittimo attraverso le Autostrade del mare comporta benefici in termini di riduzione di emissioni di Co2. Tale beneficio è certificato dal RINA il quale attesta che attraverso l’utilizzo delle AdM si ottiene una riduzione di emissioni di Co2 che oscilla su valori tra il 40 ed il 60%.

Oltre a quello ambientale, anche quello della sostenibilità economica è un vantaggio da non sottovalutare.

Il trasporto marittimo, infatti, costa la metà rispetto al trasporto su gomma. Se il costo dell’autotrasporto è pari a circa a €1,10 al km, il costo del trasporto intermodale può arrivare da € 0,5 al km fino a € 0,4 al km.

I vantaggi economici sono apprezzati soprattutto dalle grandi aziende per il trasporto dei mezzi non accompagnati che possono beneficiare di un sistema di trazioni a monte e a valle, snellendo la loro infrastruttura di trasporto e potendo ottimizzare al meglio l’impiego dei propri autisti, migliorandone così la loro qualità di vita.

Quali sono le tipologie di traffico per cui il sistema delle AdM rappresenta una valida alternativa al trasporto su gomma?

La risposta più istintiva a questa domanda che mi verrebbe da dare è tutte. È anche vero però che ci sono alcune tratte, ad esempio le brevissime distanze o i collegamenti land-locked che per ubicazione geografica trovano nel trasporto ferroviario e non marittimo una valida alternativa al trasporto su gomma.

Resta il fatto che il trasporto intermodale sia la forma di trasporto più efficace ed efficiente. Gli operatori del settore, adeguando la propria logistica a tale forme di trasporto combinato, non potranno che coglierne i vantaggi ed apprezzarne la convenienza. Basti pensare che le uniche aziende italiane a mostrare un risultato positivo di oltre il 10%, in termini di indici di redditività tra utile e fatturato, sono proprio quelle che hanno sposato da anni ed in toto il progetto dell’intermodalità.

Attualmente quali sono le normative e regolamentazioni che guidano l’utilizzo delle AdM?

Le Autostrade del Mare, seppur hanno goduto di una rapidissima espansione, restano pur sempre un segmento del trasporto marittimo in generale. Proprio alla luce del rispetto delle caratteristiche peculiari delle stesse, meriterebbero probabilmente una normativa ad hoc al fine di ottenere una sburocratizzazione di tutti i processi che renda possibile lo snellimento dei controlli rispetto alle altre forme di trasporto marittimo.

In Italia di cosa necessitiamo – dal punto di vista normativo e infrastrutturale- per lo sviluppo delle AdM?

Molteplici sono gli interventi a cui bisogna ambire per favorire lo sviluppo delle AdM, come ad esempio ammodernare, arricchire e sviluppare le infrastrutture terminalistiche; migliorare e riqualificare gli accessi tra arterie stradali e porti; installare impianti di video-sorveglianza e creare parcheggi custoditi.

La sicurezza nei porti è infatti un tema molto caro alle aziende di trasporto che affidano i propri traffici al sistema di logistica intermodale. Garantire sicurezza alla merce trasportata è quindi un prerequisito necessario per l’acquisizione dei traffici da parte delle aziende di trasporto e logistica e per l’affidamento dei propri traffici da parte della committenza soprattutto in caso di trasporto di beni di prima necessità, prodotti IT e merce ad elevato valore economico. Proprio per portare all’evidenza dei tavoli istituzionali e per risolvere tali problematiche è nata l’ALIS.

Tramite l’associazione si metteranno a sistema i vari stakeholders della logistica per dare beneficio al trasporto sostenibile mediante l’intermodalità.

A.L.I.S. è un’associazione innovativa che vede l’unione di imprenditori determinati nel voler risolvere le problematiche del settore dell’intermodalità e della logistica con uno spirito di collaborazione proattiva volta al raggiungimento della soddisfazione dei consumatori finali attraverso un servizio sempre più efficiente, competitivo e soprattutto sostenibile.

Concludiamo chiedendoLe quali sono gli operatori che operano nelle AdM

Quando si parla di operatori delle Autostrade del Mare non bisogna limitarsi a pensare che gli unici protagonisti siano le Compagnie Armatoriali.

Esse, infatti, sono solo un anello di una lunga catena della quale fanno parte tutti gli attori che quotidianamente attivano o contribuiscono al trasporto marittimo.

Sono molti gli stakeholder che beneficiano del sistema intermodale, mi riferisco agli operatori portuali, alle aziende di autotrasporto, alle compagnie ferroviarie, alle agenzie terminalistiche, alle Autorità Portuali ed a tutti coloro i quali hanno creduto e credono tutt’ora fermamente nel trasporto Intermodale come soluzione logistica sostenibile. Senza questi non potrebbe portarsi a compimento il processo logistico di trasporto delle merci attraverso le AdM.

Per sintetizzare tutto questo basti pensare a quello che oggi rappresenta l’ALIS.

L’associazione Logistica dell’Intermodalità Sostenibile racchiude tutti questi operatori con l’intento di promuovere la sostenibilità e dare all’intero settore logistico e del trasporto l’attenzione che merita dinanzi alle istituzioni. Questa Associazione, infatti, conta più di 1.200 aziende associate, rappresenta oltre 80.000 mezzi in termini di parco veicolare e più di 120.000 unità di forza lavoro conglobando quindi la maggior parte degli operatori.

Tra gli obiettivi principali che ALIS si prefigge vi sono: il riscatto del Mezzogiorno, il processo di Internazionalizzazione, il trasporto sostenibile in termini ambientali ed economici e la continuità territoriale con le grandi Isole.

 

Ulteriori approfondimenti saranno disponibili su Trasportare Oggi del mese di agosto-settembre. Ricordiamo che lo sfogliabile sarà interamente consultabile sul portale a breve

 

 

 

 

 

 

 

 

X