giovedì, 25 Aprile 2024
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Logistica in tavola

Estate: gioia e dolore di chi, raggiunto l’agognato periodo di riposo, si trova a competere con la” prova costume “. L’occhio tentenna verso lo specchio, dapprima una leggera sbirciatina poi  affronta il nemico di petto  e  si accorge di come sia sviluppata la curva del benessere. D’altronde come rinunciare alle serate con gli amici, dove la buona cucina e gli antichi sapori dominano incontrastati.
Un antico proverbio recita: uccide più la tavola della spada. A giudicare dal fiorire di diete di ogni tipo: associate, dissociate, del fantino, pasti sostitutivi, ne siamo consci e intimoriti… Forse non troppo…La cultura della buona tavola si sta affermando sempre più, quotidiani e periodici riservano spazi sempre maggiori ai piatti regionali, solleticando la nostra curiosità. Trasmissioni televisive ospitano con maggiore frequenza dibattiti tra cuochi, nutrizionisti e buongustai sulle proprietà di un ortaggio, sulle caratteristiche benefiche dell’olio di oliva – prodotto in varie regioni del nostro Paese- sulla qualità dei vini italiani rispetto  a quelli dei cugini francesi. Show-room dove in esposizione non vi sono griffes ma i piaceri del palato: vino, olio, formaggi, insaccati, pasta, dolci……  
D’accordo sulla cura del fisico, ma uno dei cardini della qualità della vita deriva dai cibi che mangiamo, dalla cura che poniamo nella nostra alimentazione. E poiché  il nostro Paese è universalmente considerato un luogo dove si mangia bene perché non mettersi  a tavola?
Per antipasto una selezione di salumi: culatello di Parma, prosciutto San Daniele,  mortadella di Bologna su di un letto di melone. A seguire un primo estivo, spaghetti di Fara san martino pomodoro e basilico. Quindi un’insalata caprese con pomodori di Pachino e mozzarella di bufala con una lacrima d’olio d’oliva. Infine per frutta  kiwi, pesche, albicocche . Ferrarelle e  un calice di prosecco.
Il gourmet  è soddisfatto, ma anche il logista: il cibo proviene da ogni parte d’Italia!!!
Dimenticavo ogni buon pranzo deve terminare con una scaglia di parmigiano, ci avviamo verso il frigo che  a ben guardare assomiglia a un magazzino, con le sue celle, i problemi di stivaggio e degli imballi…….ma questa è un’altra storia.

Luca Barassi
Luca Barassi
Direttore editoriale e responsabile.
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