venerdì, 29 Marzo 2024
HomeLeggi e normativeTorino-Lione: dentro al tunnel con la fresa Federica

Torino-Lione: dentro al tunnel con la fresa Federica

Tralasciando l’organizzazione che non è stata proprio delle migliori per un evento stampa di tale importanza e, di così ampio respiro internazionale, dobbiamo però ammettere – e senza ombra di dubbio – la spettacolarità di questa presentazione.

L’avvio di Federica, segna una tappa fondamentale nella storia dell’opera: per la prima volta due frese scavano in contemporanea l’una verso l’altra, in Francia e in Itala, dove Gea procede nel cunicolo esplorativo di Chiomonte già da quattro anni (5500 metri su 7500).

Siamo entrati quindi nel tunnel ai piedi di questa enorme macchina che è stata assemblata dentro una camera di montaggio, alta come un palazzo di otto piani e larga come un campo di calcio. Federica pesa 2.400 tonnellate, ha una potenza pari a otto motori di Formula, un’altezza di 11 metri e una larghezza di 25. Un vero colosso che sarà in grado di avanzare 350 metri al mese, frantumando roccia – con i suoi 76 cutter – per testare la geologia della montagna che è ubicata in un’area particolarmente delicata delle Alpi, dato che qui la roccia tende a deformarsi richiudendosi.

Un occhio all’ambiente anche in questo caso: sia dentro che fuori il cantiere vengono monitorati acqua di superficie e di falda, qualità dell’aria, inquinamento acustico, vibrazioni, flora e fauna. Lo smarino ( il materiale di scavo) viene trasportatoo in tutte le sue fasi in modo da evitare e minimizzare al massimo la dispersione delle polveri.

La galleria che scaverà Federica, sarà un test importante per mettere a punto lo scavo del tunnel di base del Moncenisio da 57,5 km, a partire dal 2018.

La TELT (Tunnel Euralpin Lyon Turin) viene identificata dal claim “Welcome Europe” dato che il progetto unirà ancora di più Italia e Francia, connettendo sempre di più l’intero continente. Il corridoio Mediterraneo infatti, taglia il continente dalla Penisola Iberica verso est, connettendosi agli altri corridoi verso nord e sud. Il progetto ha quindi lo scopo di sconvolgere le vecchie infrastrutture, dando nuovo impulso al trasferimento merci e rientrando in quelli che sono gli obiettivi della COP 21 grazie alla riduzione delle emissioni di CO2.

Il cantiere di Saint-Martin-La-Porte, del costo di 391 milioni di euro è finanziato per il 50% dall’Unione europea, per il 25% dalla Francia e per il restante 25% dall’Italia. Per le opere da realizzare entro il 2019, del valore di circa 1,9 miliardi di euro, in base al Grant Agreement sottoscritto a dicembre Italia e Francia beneficiano di un contributo europeo del 41,08%, pari a 813,8 milioni di euro.

 

 

X