venerdì, 19 Aprile 2024
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Sonno al volante: trascurato dalle statistiche

L’analisi statistica dei dati sugli incidenti stradali in Italia e sulle loro cause, fatta dall’ACI e dall’ISTAT, «sorprendentemente non menziona mai tra le cause di incidente automobilistico gli effetti del colpo di sonno al volante. Questi sono strettamente connessi, infatti, alla subdola e latente sindrome delle apnee ostruttive notturne, che non permette un sonno ristoratore. I dati statistici si limitano, invece, a riportare solo la ‘distrazione’ come prima causa di incidenti viari». A sottolinearlo è il prof. Francesco Peverini, direttore scientifico della Fondazione per la Ricerca la Cura dei Disturbi del Sonno Onlus, ricordano che «le apnee notturne in Italia sono causa di oltre mille morti l’anno, quasi tre al giorno, e di 120 mila feriti, con un costo sociale valutato in oltre 6 miliardi di euro».
Secondo l’esperto, «tra le principali conseguenze delle apnee notturne, di cui soffrono non meno di due milioni di italiani, vi sono proprio l’eccessiva sonnolenza diurna e il colpo di sonno al volante, che rappresentano realmente un fattore di rischio per gli incidenti della strada. Al punto da indurre la Commissione Europea a diramare una Direttiva, nel luglio scorso, che dal 1° gennaio 2016 introduce l’obbligo di specifiche misure di prevenzione per i conducenti».
Nonostante questa rilevante incidenza sociale ed economica, ha sottolineato lo specialista, «in Italia mancano ancora cultura e norme per la prevenzione di questa sinistrosità e una generale presa di coscienza, a partire dalle istituzioni, sul concreto pericolo che un diffuso disturbo della salute come la sindrome delle apnee notturne rappresenta ogni giorno per i conducenti. A riprova di questo», ha concluso il prof. Peverini, «la stessa ACI è impegnata nella campagna itinerante ‘Sleep Stop’».

Da Fondazione Disturbi del Sonno

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