mercoledì, 24 Aprile 2024
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Consorzio Lotras: l’autotrasporto e la mafia

Da sempre allineato con la CNA-FITA di Cinzia Franchini contro le infiltrazioni malavitose nel settore, il Consorzio agrigentino Lotras ha ricevuto un nuovo avvertimento di stampo mafioso.
Alcuni uomini infatti, nonostante la presenza di telecamere a circuito chiuso, hanno tentato di incendiare un semirimorchio frigo con del liquido infiammabile ed una bombola di gas.
Questo non è l’unico avvertimento indirizzato al Consorzio; il primo fu rivolto al direttore della struttura (che è anche presidente provinciale della CNA-Fita), Salvatore Puleri, nel 2013 quando il Lotras, seguendo la posizione dell’associazione nazionale, boicottò la realizzazione del fermo proclamato dai Forconi. Solo lo scorso 17 dicembre poi la presidente nazionale CNA-FITA, Cinzia Franchini, si è recata a Catania, per richiedere la costituire di parte civile dell’associazione nel processo “Caronte”, (udienza rinviata), contro quella che dagli inquirenti è stata definita “la cupola” dell’autotrasporto capeggiata dal boss Vincenzo Ercolano, reggente del clan Ercolano-Santapaola, noto come il re dell’orto-frutta e che, a quanto emerge dalle inchieste giudiziarie, ha nella gestione dei traffici delle merci potenti e importanti interessi economici così come “nell’indirizzare” i ricchi incentivi pubblici destinati agli autotrasportatori che utilizzano le autostrade del mare imbarcando i propri mezzi sulle navi (ecobonus). “E’ troppo presto per sapere se vi siano dirette correlazioni tra quanto accaduto e la nostra richiesta di costituzione di parte civile – afferma Cinzia Franchini, presidente nazionale – è però un dato di fatto ormai ricorrente quello che vede questa struttura territoriale e i suoi uomini minacciati là dove si schierano con il percorso che da tempo a livello nazionale abbiamo intrapreso nel contrastare le infiltrazioni malavitose. Si cerca di intimidire chi, in Sicilia, vuole operare senza alcun compromesso e condizionamento. Per questo chiedo a tutti quei soggetti, associazioni di rappresentanza, sindacati, enti locali, ecc. che credono ancora nella possibilità di uno sviluppo dell’economia legale e libera da vincoli di sorta di unirsi a me nella costituzione di parte civile. Un bel modo di praticare la legalità oltre che di predicarla, mettendoci la faccia”.

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