venerdì, 19 Aprile 2024
HomeInfrastruttureAl G7 Trasporti pieno accordo sul valore sociale delle infrastrutture

Al G7 Trasporti pieno accordo sul valore sociale delle infrastrutture

Sul piano scientifico e di metodo, il tema sociale è meno approfondito ed è spesso trascurato. Infatti, secondo le linee guida internazionali, le politiche di trasporto e la valutazione degli investimenti include la sostenibilità economico-finanziaria (ad es. attraverso analisi costi-benefici) e la valutazione ambientale (ad es. attraverso la VAS o la VIA); mentre non esiste una definizione condivisa di equità né una metodologia consolidata per una valutazione sociale.

Sul piano culturale e politico il tema si ricollega a quanto le infrastrutture per la mobilità possano contribuire a migliorare le condizioni di benessere degli individui e a garantire condizioni di accesso non solo ai servizi essenziali (salute, scuola, collegamenti…) ma anche a “pratiche sociali” che favoriscano una migliore integrazione sociale tra i differenti settori socio-economici. Il tema è di grande attualità anche in considerazione delle sempre più frequenti ondate di migranti verso le società industrializzate, in particolare i Paesi membri del G7.

Nel porsi il problema dell’integrazione sociale e culturale, i trasporti possono giocare un ruolo fondamentale non solo per garantire l’accessibilità a tutti, ma soprattutto per contribuire a ridurre il rischio di esclusione sociale. L’accessibilità va declinata non solo in termini di collegamenti e opportunità di trasferimento/ricollocazione, in termini di accesso alle infrastrutture per utenze diversamente abili e di servizi di trasporto accessibili a fasce di reddito meno abbienti, ma anche in termini di sicurezza per segmenti sociali più vulnerabili (ad es. donne, minori, minoranze, rifugiati).

In questo contesto le infrastrutture di trasporto che generano accessibilità, sono uno strumento per l’integrazione e per recuperare il senso di appartenenza ad una comunità attraverso quelle forme di coinvolgimento e partecipazione dei cittadini nelle decisioni pubbliche che possono contribuire a creare una coscienza civica (“civicness”), a considerare le infrastrutture un bene collettivo, di cui prendersi cura, piuttosto che un atteggiamento di rifiuto ideologico e opposizione antagonista.

C’è bisogno di una rinascita di una cultura della progettazione e della pianificazione delle infrastrutture che responsabilizzi tecnici e amministratori anche verso i temi sociali. Nel caso delle infrastrutture stradali, il tema della sicurezza è prioritario ed investe anche gli sviluppi tecnologici sui veicoli che promettono di essere anche i motori di un nuovo sviluppo economico e sociale. Al riguardo, i Ministri dei Trasporti del G7, riuniti in Giappone lo scorso mese di settembre, hanno concordato che le tecnologie avanzate per i veicoli e le strade debbano far parte integrante dei concetti di mobilità sostenibile poiché esse rivestono un ruolo significativo nell’ innovare e trasformare il traffico su strada, la mobilità, l’industria e la società in generale.

In particolare, si è convenuto sulla necessità di condivisione degli interessi nazionali e di collaborare nella ricerca di tecnologie automatizzate e connesse del veicolo, al fine di evitare duplicazioni, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, l’efficienza e le prestazioni ambientali dei rispettivi sistemi di trasporto.

Nell’evidenziare la particolare importanza dei temi della ricerca nei settori dell’ interfaccia uomo-macchina, delle infrastrutture e dell’accettazione sociale di tali innovazioni tecnologiche, i Ministri hanno deciso di istituire un gruppo di lavoro per approfondire ulteriormente queste tematiche. La prossima riunione del G7 a Cagliari costituirà pertanto una occasione per informare i Ministri sullo stato delle attività avviate su questo specifico tema e dei progressi compiuti a livello internazionale.

A. Trapani
A. Trapanihttps://www.andreatrapani.com
Redattore e Responsabile Area Web Trasportare Oggi in Europa
X