giovedì, 25 Aprile 2024
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Cogliere le opportunità

L’impegno delle Case produttrici nel garantire il rispetto delle restrittive norme Euro 6 lo si è potuto toccare con mano nella recente edizione dello IAA di Hannover.

Manca ancora più di un anno all’entrata in vigore dei nuovi limiti eppure quasi tutte le Case hanno già presentato i modelli che sarà obbligatorio immatricolare dal primo gennaio del 2014. In alcuni Paesi europei i nuovi veicoli sono particolarmente attesi per la riduzione dei pedaggi autostradali. Da qui l’interesse per dei mezzi che presentano i medesimi vantaggi dei veicoli Euro 5 sul fronte dei consumi, a fronte di un costo di acquisto decisamente superiore.

Un’importante novità che genera anche una pesante contraddizione, certamente non l’unica, del nostro sistema di autotrasporto: imponiamo agli autotrasportatori di rispettare le rigorose scadenze dettate dalla legislazione sulle emissioni inquinanti, ma non diamo nessun incentivo per favorire il ricambio di veicoli che sarebbe l’unica strada per dare davvero all’ambiente un autotrasporto più pulito.

Storicamente il parco circolante italiano è sempre stato uno dei più longevi d’Europa. Individuarne le cause è complesso
perché probabilmente sono più di una: l’elevato numero di imprenditori mono-veicolari, l’alto tasso di conto proprio, la probabile facilità ad aggirare i collaudi periodici che potrebbero essere un valido deterrente alla circolazione di veicoli dichiaratamente obsoleti, non solo sul fronte delle emissioni ma, ancora più grave, pure su quello della sicurezza.

L’autotrasportatore si trova quindi di fronte alla necessità di affrontare un investimento senza averne il minimo vantaggio, soprattutto se le sue rotte sono prevalentemente all’interno del territorio italiano.

Si tratta dell’ennesimo ritardo e non si può certo affermare che sia un problema recente. L’opera di sensibilizzazione per incenti- vare il ricambio del parco circolante più obsoleto è da tempo uno degli argomenti più ricorrenti nei tanti tavoli che discutono la materia, e che vedono coinvolti i rappresentanti del governo, le associazioni dell’autotrasporto e le Case costruttrici.

Adesso che siamo alla vigilia della più importante rivoluzione tecnologica e anche ambientale (le consegne dei primi Euro 6 inizieranno con la prossima primavera), forse sarebbe il caso di riconsiderare l’argomento perché oltre ai benefici per l’atmosfera, potrebbe avere positive ricadute sull’intera congiuntura economica.

In questo contesto, il ritorno del Salone Transpotec & Logitec, in programma presso la storica sede di Verona dal 28 febbraio al 3 marzo del 2013, rappresenta un’occasione da sfruttare per permettere al settore di ritrovare un momento di incontro e business dedicato.

Una manifestazione che deve uscire dalla logica della fiera settoriale fine a se stessa e punti a sviluppare un nuovo modello che abbini alla tradizionale area espositiva e alle prove dei veicoli, servizi dedicati all’incontro tra domanda e offerta, ai reali temi di interesse del settore che in questi momenti complessi non mancano di certo: dall’innovazione alla competitività, dalla soste- nibilità economico-finanziaria dell’attività di autotrasporto alla sicurezza, fino all’internazionalizzazione dell’autotrasporto italiano, magari suggerendo ai suoi protagonisti la “chiave di volta” per riavviare su un mercato globalizzato quel processo di crescita che li aveva fatti grandi in Italia.

Un’apertura di credito in tal senso è quanto mai doverosa perché solo trovando la forza di lasciare da parte campanilismi e interessi personali, troveremo la strada per fare sistema. Noi ce la metteremo tutta. E voi?

 

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